“Orientalia” di Alberto Toso Fei

Quell’ottimo conoscitore e divulgatore di cose veneziane che è lo scrittore Alberto Toso Fei (venezianissimo fin dal 1351, come dice la sua biografia), ha voluto provare la forma della graphic novel per raccontare un nuovo capitolo della storia millenaria della sua città. Orientalia, da poco in libreria, racconta il lungo rapporto tra veneziani e turchi, un rapporto che ha segnato la storia della Serenissima perchè, come dice la voce narrante del libro “Credo che Veneziani e Turchi siano come una coppia di vecchi sposi che litigano, sparlano di l’uno dell’altro, fanno scintille, ma che poi si conciliano perché in fondo in fondo si amano”. La graphic novel è stata ideata e scritta da Toso Fei, ad illustrarla ci ha pensato un altro veneziano, Marco Tagliapietra, pittore, storico dell’arte, insegnante, disegnatore: proficua e accattivante collaborazione che ha messo insieme, riconducendole ad un’unica trama narrativa, una serie di leggende tutte strettamente legate alla tradizione veneziana.

L’io narrante si materializza nella figura di Saddo Drisdi (che non esce dalla fantasia dei due autori ma che è realmente esistito), l’ultimo turco rimasto a Venezia. Siamo sotto la dominazione austriaca, 1838: i militari lo cercano, per farlo allontanare dal Fondaco dei Turchi dove ormai è rimasto soltanto lui. Manca poco, e Saddo sente la necessità di “consegnare” a qualcuno le infinte storie del secolare legame tra il suo popolo e quello della Serenissima. Chi meglio del futuro, rappresentato da un gruppo di bambini veneziani? E qui entra in gioco l’immaginazione dei due autori che porta “casualmente” Giorgio, Jacopo, Alberto, Giacomo, Alvise, Marco e Nina dentro il Fondaco dove il turco quasi li attende per mettere in scena la sua Mille e una notte veneziana. Tra gli spazi bui e ormani fatiscenti del Fondaco quasi abbandonato prendono vita racconti – tra realtà e magia – di principesse e corsari, sultane e dogi, santi e guerrieri.

Al tramonto di un’epoca e alla vigilia di una nuova, la voce ammaliatrice di Saddo Drisdi incanta i sette ragazzini facendogli rivivere storie straordinarie ambientate di qua e di là dall’Oriente: quella della giovane turca costretta alla conversione nella città lagunare, quella della bimba veneziana rapita e che sotto la Sublime Porta sarà destinata a diventare sultana madre. Ma anche la leggenda di come arrivò a Venezia il corpo di San Marco e tante altre ancora, alcune strettamente legate alla tradizione orale dell’immaginario veneziano, alcune frutto di una rielaborazione che prende spunto da fatti storici già in passato trascritti e narrati.

Fin qui le storie. Molto fedele è anche la ricostruzione per immagini che restituisce una Venezia filologica anche sotto il profilo iconografico. Interessante l’ultima parte del libro, dedicata in parte alla contestualizzazione storica dell’epoca in cui visse Saddo Drisdi (che poi, nella realtà, scomparve improvvisamente nel nulla), in parte ad un ricco “making of” pieno di immagini, foto, disegni preparatori che hanno poi portato al risultato finale. Orientalia è pubblicato da Round Robin Editrice.

http://www.albertotosofei.it/

Pubblicato da Cristina Campolonghi

Cristina Campolonghi, laureata in Lettere, giornalista professionista prima al quotidiano Il Gazzettino di Venezia poi alla redazione veneta della Rai. Collabora con riviste, siti web, uffici stampa. Cronista attenta ai diversi aspetti della sua città e della sua regione: cultura, società, costume, turismo, ambiente

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