William Merritt Chase tra New York e Venezia

Straordinaria la donna con lo scialle, quello che considerava il suo quadro migliore. Teneramente dolci le immagini di vita familiare fatte di scene intimiste ma anche di spazi aperti, luoghi di svago dell’alta borghesia americana dove la tecnica impressionista si evolve in un linguaggio tutto personale che tantò influirà lo sviluppo futuro della pittura americana. Affascinanti gli scorci veneziani: un balcone sul canale, una veduta della laguna, una facciata di palazzo….  E’ una vera scoperta, o forse meglio una riscoperta del grande pittore statunitense William Merritt Chase (1849-1916) la retrospettiva che la Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro, a Venezia, dedica a questo artista, considerato già dai contemporanei uno dei massimi interpreti della pittura americana.

A un secolo dalla morte, con questa mostra – in assoluta anteprima europea – Chase viene riconsegnato alla sua dimensione internazionale che lo vide, nel corso della vita, venire più volte in Europa e in Italia: Monaco, Londra, Venezia, Parigi…. un grande viaggiatore spinto da uno spirito di ricerca e di approfondimento verso il continente che ancora deteneva lo scettro delle arti (siamo tra fine Ottocento e inizio Novecento), quando negli Stati Uniti non esisteva ancora un’Accademia d’Arte. Ed è proprio con la tecnica ispirata dai grandi maestri dell’arte europea antica e contemporanea – a Venezia si confronterà con il grande passato artistico ma anche gli autori che in quegli anni, 1877-1878, lavoravano nella città lagunare – che  ritrarrà, tornato in patria, la vita della borghesia nordamericana.

Figura cosmopolita, nota nei circoli artistici internazionali, Chase affiancherà ai suoi frequenti viaggi oltreoceano anche un’intensa attività espositiva, in America e in Europa, diventando figura di riferimento per i giovani pittori statunitensi per i quali sarà insegnante (presso l’Art Students League e la Brooklyn Art School, in seguito alla Chase Art School che nel 1898 diverrà New York School of Art), mentore, guida accompagnandoli in soggiorni studio nei maggiori centri europei. Uno dei tratti di questo artista – uomo alla moda, elegante e raffinato – fu proprio la grande generosità umana e artistica. A Venezia, considerata sua città d’elezione, Chase esporrà in occasione della Biennale del 1901, e a Venezia tornerà un’ultima volta proprio con i suoi allievi nell’estate del 1913.

La mostra si articola in otto sezioni a tema, dalle prime opere veneziane del soggiorno del 1877-78, a quelle che ritraggono il suo studio di New York tra opere e oggetti d’antiquariato in un mix di gusto europeo e orientale, ai grandi ritratti della moglie, ai luminosi paesaggi marini, alle cupe tonalità delle nature morte, all’ultima sala dedicata a Firenze e Venezia, mete italiane dei suoi corsi estivi in Europa. Una mostra tutta da vedere!

William Merritt Chase (1849-1916) Un pittore tra New York e Venezia, aperta fino al 28 maggio, è accompagnata da un ricco catalogo, la prima pubblicazione in lingua italiana dedicata all’artista.

Per maggiori dettagli:

http://capesaro.visitmuve.it/it/mostre/mostre-in-corso/william-merritt-chase/2017/01/18147/william-merritt-chase-1849-1916-un-pittore-tra-new-york-e-venezia/

Pubblicato da Cristina Campolonghi

Cristina Campolonghi, laureata in Lettere, giornalista professionista prima al quotidiano Il Gazzettino di Venezia poi alla redazione veneta della Rai. Collabora con riviste, siti web, uffici stampa. Cronista attenta ai diversi aspetti della sua città e della sua regione: cultura, società, costume, turismo, ambiente

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