Anna Bolena torna finalmente in Fenice

Anna Bolena di Gaetano Donizetti al Teatro La Fenice da dove mancava dal 1857

Torna in scena Anna Bolena di Gaetano Donizetti, dopo 168 anni di assenza dal Teatro la Fenice.  Con Pier Luigi Pizzi alle regia, scene e costumi, affiancato dal light designer Oscar Frosio, e con Renato Balsadonna come direttore d’ Orchestra e Coro del Teatro La Fenice, con un cast composto per le parti principali da Lidia Fridman al debutto nel ruolo della protagonista; Alex Esposito nelle vesti di Enrico VIII, Enea Scala in quelle di Lord Riccardo Percy e Carmela Remigio in quelle di Giovanna Seymour. Completano il cast William Corrò che sarà Lord Rochefort; Manuela Custer, Smeton; e Luigi Morassi, il signor Hervey.

L’opera rappresenta il primo traguardo del Donizetti serio, un punto di svolta nella sua produzione e senz’altro uno degli apici dell’opera romantica in generale. Tragedia lirica in due atti, su libretto di Felice Romani ispirato principalmente al dramma Henri VIII di Marie-Joseph Blaise de Chénier, notevole sotto il profilo stilistico e per lo spessore drammatico e narrativo, questa partitura consentì all’autore bergamasco di pervenire a un linguaggio maturo, capace di tratteggiare nei particolari più minuti la sottile e complessa psicologia della protagonista e di imporsi con la sua valenza espressiva in particolare nella scena conclusiva, che segna la rinuncia definitiva al finale lieto, in linea con la sensibilità romantica.

Donizetti compose l’opera di getto, in soli trenta giorni, per Giuditta Pasta e il tenore Giovanni Battista Rubini, due vere e proprie leggende del melodramma di inizio Ottocento. Al suo debutto al Teatro Carcano di Milano il 26 dicembre 1830, Anna Bolena ottenne uno straordinario successo, ma in seguito uscì gradualmente dal repertorio fino a quando, nel 1957 al Teatro alla Scala, Maria Callas, diretta da Gianandrea Gavazzeni, ne consacrò una vera e propria renaissance grazie a una memorabile interpretazione.

 «Anna Bolena dà inizio alla maturità artistica di Donizetti – dichiara il direttore d’orchestra Renato Balsadonna – in quanto il compositore cerca di affrancarsi dallo stile dominante in voga, quello di Rossini, ossia da una consuetudine che privilegiava il rispetto di certe convenzioni formali a discapito dell’espressione dei sentimenti, che diverrà caratteristico del periodo romantico. Ci sono molti aspetti che determinano una rottura con la tradizione precedente, quella che lo stesso Donizetti aveva seguito con deferenza fino a quel periodo con tutte le opere composte per Napoli. Siamo sostanzialmente di fronte a un nuovo linguaggio, in cui lo stile maturo di Donizetti si manifesta chiaramente».

Pier Luigi Pizzi, che si cimenta per la prima volta con questo titolo nella veste di regista, scenografo e costumista, ci illustra la sia visione di Anna Bolena: «Questo capolavoro di Donizetti appartiene al gruppo di opere che definirei ‘di cantanti’. In esse tutto quello che succede è pretestuoso, ed è principalmente un’occasione per far esplodere il belcanto, dove l’ambientazione serve a orientare il pubblico perché sappia dove ci troviamo e ai personaggi perché non siano lasciati nel vuoto. Una scenografia impattante, dopo la prima impressione, lo spettatore se la dimentica, e bada solo a quello che accade. Soprattutto in casi come questo è quindi importante trovare il giusto clima drammatico e poi lasciar agire gli interpreti. È un lavoro che si focalizza proprio sulla resa e sull’interpretazione dei cantanti e sulla creazione, da parte loro, di personaggi credibili.  Questa è una delle regole importanti del teatro: consegnare agli spettatori qualcosa che li tocchi direttamente e all’interno. Dico sempre che se si riesce a fare in modo che chi viene a teatro esca dalla sala con un’emozione, con un motivo di riflessione, allora è una partita vinta. Se no avrà assistito, nel migliore dei casi, a un bello spettacolo, si sarà magari divertito e dopo dieci minuti avrà dimenticato tutto. Lo spettacolo sarà spoglio, asciutto, ma non minimalista. Oggi è questo l’obiettivo che mi interessa maggiormente, facendo questo mestiere».

Anna Bolena andrà in scena al Teatro La Fenice con sopratitoli in italiano e in inglese, dal Venerdì 28 marzo 2025 alle 19.00; domenica 30 marzo alle 15.30; martedì 1 aprile alle 19.00; venerdì 4 aprile alle 19.00 e domenica 6 aprile alle 15.30. La replica di martedì 1 aprile alle 19.00 sarà trasmessa in diretta radiofonica da Rai Radio3.

©Hélène Sadaune

www.teatrolafenice.it

Pubblicato da Hélène Sadaune

Master II d'Histoire Moderne de la Sorbonne Paris IV, j'ai travaillé pendant plus de 20 ans pour la C.E. Résidente depuis plus de trente ans à Venise, guide conférencière à Paris et Venise, je suis une passionnée de la civilisation vénitienne et de cette ville hors-norme. Comptez sur moi pour vous tenir informé!

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