Auditorium “Lo Squero” sull’isola Giorgio Cini: Quartetto di Venezia

 Protagonista del concerto di apertura di stagione all’Auditorium Lo Squero, antica officina navale e oggi affascinante sala da concerti con vista sulla laguna, è stato il Quartetto di Venezia: una formazione apprezzata in tutto il mondo, fra le pochissime «degne di ricoprire il ruolo dei grandi Quartetti del passato» (Giuranna). Il concerto, che  ha avuto luogo il Sabato 1 Febbraio  all’ora del tramonto, ha visto i quattro musicisti cimentarsi in un programma tutto beethoveniano, con il Quartetto in Re maggiore Op. 18 n. 3, il Quartetto in Fa maggiore Op. 18 n. 1 e poi con un’opera della tarda maturità, il Quartetto in La minore op. 132.

Dopo il percorso della scorsa stagione, tutto tra Mozart e Haydn, quest’anno infatti il Quartetto chiude il cerchio della scuola viennese e approda a Beethoven, di cui nel 2020 ricorrono i 250 anni dalla nascita. Del compositore di Bonn verrà eseguita l’integrale dei Quartetti, distribuiti nel corso di sei diversi appuntamenti: uno sguardo completo sul ramo più innovativo e sperimentale della produzione del grande compositore tedesco.

Primi ad essere pubblicati da Beethoven, i Quartetti op. 18 (Vienna 1800-1801), pur nel solco del classicismo di Haydn e Mozart, rivelano già una propria sofferta ricerca formale. Il Quartetto op. 18 n. 3, secondo gli storici il primo della raccolta per ordine di composizione, è percorso da una tensione costante fra elementi ritmici e gestuali, tratti di grande cantabilità e sezioni garbate in stile settecentesco. Già per certi versi più originale, il Quartetto op. 18 n. 1 presenta fin dal primo movimento una delle principali caratteristiche del linguaggio beethoveniano maturo: l’elaborazione motivica costante a partire da elementi semplici, quasi degli incisi che vengono assunti a codice genetico dell’intera composizione.

Molto più avanzato il linguaggio del Quartetto op. 132, risalente al 1825, poco prima della morte, quando il compositore era già completamente sordo. «Oggi lo si può suonare, ma si arriva ai limiti dell’eseguibile, e al tempo suo era impossibile eseguirlo»: sono parole di Adrian Leverkühn, mefistofelico protagonista del Doktor Faustus di Thomas Mann. E sono molti gli aspetti virtuosistici del brano, a cominciare dalla complessa architettura formale: il primo movimento è quasi una rapsodia, solidissima però nel suo rifarsi a pochi elementi che si imitano costantemente, mentre nel secondo saltano all’occhio i pirotecnici rimbalzi spaziali dei brevi frammenti tematici. Un gioco, infine, di puro contrappunto, come quello che si ha nel terzo movimento (Canzona di ringraziamento offerta alla divinità da un guarito, in modo lidio) dedicato alla sensazione di un malato che, riprendendo le forze, può nuovamente affacciarsi alla finestra ed ammirare la natura di Maggio.

Il concerto ha luogo nella bellissima sala ricavata dall’antico cantiere navale ed è realizzata da Asolo Musica in collaborazione con Fondazione Giorgio Cini, il sostegno di Mibact e Regione Veneto e la partecipazione di Pro-Gest.

AUDITORIUM “lo Squero”

Fondazione Giorgio Cini – Isola di San Giorgio Maggiore – Venezia

Quartetto di Venezia

Integrale dei quartetti di Ludwig van Beethoven

Quartetto in Re maggiore op.18 n.3

Quartetto in Fa maggiore op.18 n.1

Quartetto in La minore op.132

 

Biglietto intero: €30,00

Biglietto ridotto Soci “Asolo Musica”: € 20,00

Biglietto ridotto: €10,00 riservato a studenti fino a 26 anni

Info: +39 392 4519244 [email protected]

https://www.cini.it/eventi/archipelago-2020

 

Pubblicato da Hélène Sadaune

Master II d'Histoire Moderne de la Sorbonne Paris IV, j'ai travaillé pendant plus de 20 ans pour la C.E. Résidente depuis plus de trente ans à Venise, guide conférencière à Paris et Venise, je suis une passionnée de la civilisation vénitienne et de cette ville hors-norme. Comptez sur moi pour vous tenir informé!

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