Casanova di Alessandro Marzo Magno
Ecco il nuovo libro dello storico veneziano Alessandro Marzo Magno che indaga su chi era veramente Giacomo Casanova, celeberrimo figlio di Venezia, grazie alla pubblicazione post mortem delle sue memorie “Histoire de ma vie“, scritte in francese all’epoca in cui era la lingua degli intellettuali europei.
Si tratta di un manoscritto di quasi 4000 pagine (3920 pagine per l’esattezza) scritte da Giacomo al crepuscolo della sua avventurosa vita, quando era diventato il bibliotecario del conte di Waldstein, nel 1785. Aveva ormai troppo tempo libero ed era solo. Ricordarsi della sua gioventù e “scrivere le mie memorie è stato l’unico rimedio cui ho pensato di far ricorso per non impazzire” scrive in una lettera. Fu per lui un una grande gioia e la giusta terapia per riprendersi, ormai sessantenne e depresso nel castello di Dux, in Boemia (oggi Duchov in Repubblica Ceca), dove è vissuto per ben 13 anni, fino alla sua morte avvenuta il 4 giugno 1798 a 73 anni.

Dal 2010, questo prezioso e monumentale manoscritto è ormai conservato alla BNF di Parigi. Questo grazie al ministro della Cultura dell’epoca Frédéric Mitterrand, che ha saputo capire l’interesse storico e societale di questo notevole manoscritto definito” un monumento della lingua francese” dal ministro. Così fu acquistato dalla BNF grazie ad un mecenate che ha preferito rimanere anonimo ed è ormai custodito a Parigi, la città che più Casanova ha amato dopo la sua carissima Venezia. Oggi, l “Histoire de ma vie” è considerata una delle più importanti fonti storiche sul Settecento.

I libri che raccontano la vita spregiudicata e avventurosa di Casanova sono numerosissimi ma quest’opera di Alessandro Marzo Magno ha il grande vantaggio di aver saputo farne una sintesi molto riuscita e gradevole da leggere, trasportandoci nell’ Europa del secolo delle Lumières in cui ha vissuto Casanova.
Un’ epoca senz’altro molto singolare, riguardo la quale scrisse Talleyrand “Ceux qui n’ont pas vécu avant 1789 n’ont pas connu la joie de vivre“. Quest’epoca era molto libertina e ormai poco comprensibile per noi, figli dei secoli che li hanno seguiti, conservatori e prudes. Serve in effetti, per riuscire a leggere con la giusta interpretazione della Histoire, una spiegazione delle mentalità e degli usi e costumi dell’epoca, per noi ormai abbastanza oscura. Solo così possiamo capire e gustare appieno i racconti allegri e pieni di vita di Giacomo Casanova, che fu un avventuriero, ma anche un autentico letterato epicureo.
Una curiosità poco conosciuta: quasi sempre Giacomo amò con sincerità e generosità tutte le sue conquiste (che poi non furono cosi numerose contrariamente a quello che si può pensare). Casanova è l’antitesi del Don Juan spagnolo, ispirato al libro di Tirso de Molina, scritto nel 1616, che non amò nessuna delle sue conquiste e fu un perfetto esemplare d’egoista maschilista, al punto di farsi odiare da tutte le donne che incontrò. Contrariamente a Giacomo, che spesso rimane in ottimi rapporti con i suoi vecchi amori e spesso le rivede con piacere, offre loro del buon cibo (la seconda attività essenziale del Casanova che era un autentico buongustaio) nonché vestiti ed altre numerose attenzioni galanti. Spesso anche si scrivevano per anni per rimanere in contatto, in un epoca senza telefono né social media.
Così, Alessandro Marzo Magno, che è un ottimo antropologo, ci illustra i punti chiave della vita del Casanova: chi erano gli avventurieri alla sua epoca – di cui Casanova faceva parte – come si è curato con successo per tutta la sua vita (comprese le sue numerose malattie sessuali) nonché l’interpretazione dell’igiene del corpo in un’epoca che aveva paura dell’acqua, quali erano gli usi e costumi sessuali del suo tempo per capirli (come era vista la prostituzione al suo tempo, la monacazione, le attrici, l’incesto, l’omosessualità ecc.), chi erano i suoi numerosi protettori i quali lo hanno aiutato per tutta la sua vita, la massoneria cui si affiliò nel 1750 a Lione in Francia e pure le sue ricette preferite nonché i piatti di moda della sua epoca, in Europa, dato che ha viaggiato in più di un centinaio di località, le terme di moda dove ha incontrato i Grandi del suo mondo, la sua amicizia con Lorenzo da Ponte – il librettista di Mozart- il mondo del Teatro in Europa a Venezia, Londra, Parigi e la riforma del Teatro di Carlo Goldoni e il contrattacco conservatore di Gasparo Gozzi, l’inferno del gioco d’azzardo con i debiti che ne derivano, la sua attività di agente segreto per conto della Repubblica, ma anche quella di mago e di cabalista (per spennare i creduloni) e ben altro. Insomma, impossibile annoiarsi!
Si presenta: “Alessandro Marzo Magno, veneziano, cronista”.
“Fino a qualche anno fa facevo il cronista in senso proprio: lavoravo in un settimanale, Diario, e mi occupavo di esteri. Scrivevo reportage nello spazio. Oggi invece pubblico libri di divulgazione storica. Scrivo reportage nel tempo. La tecnica, però, è sempre la stessa: andare, vedere e riferire. Si può viaggiare a migliaia di chilometri di distanza, oppure rimanere fermi al proprio posto e viaggiare nel passato grazie ai libri e ai documenti d’archivio. Poi si riferisce. L’obiettivo comunque è il medesimo: affascinare chi legge e farsi capire attraverso un linguaggio chiaro, lineare. Mi sono anche dato un altro fine: far comprendere che la storia è divertente, appassionante, non si limita affatto a un susseguirsi di date, di battaglie e di morti, come purtroppo spesso viene propinata.
Casanova (Laterza) è il mio ventunesimo libro, ho pubblicato soprattutto con il Saggiatore, Garzanti, Biblioteca dell’Immagine e da qualche anno con Laterza. Sono nato e cresciuto a Venezia, mi sono laureato in storia veneta all’università di Venezia, e questo mi ha insegnato ad amare il bello, a cercare le radici, a indagare nel passato. Ho vissuto a Vicenza, a Vienna, a Trieste, vivo e lavoro tra Milano e Venezia; ho imparato a essere aperto sul mondo, a capire la frontiera, e quanto la convivenza sia difficile e precaria. Ho conosciuto, da giornalista, la guerra nei Balcani e ho capito che il nazionalismo è la peggior peste che abbia afflitto l’Europa dalla seconda metà dell’Ottocento ai nostri giorni. Sono il direttore di Ligabue Magazine, semestrale edito dalla Fondazione Giancarlo Ligabue, di Venezia (www.ligabuemagazine.it). Scrivo nelle pagine culturali del quotidiano Il Gazzettino.

Per saperne di più:
https://alessandromarzomagno.it/video/
Per ordinarlo:
https://www.amazon.it/Casanova-Alessandro-Marzo-Magno/dp/8858151127