“I Lombardi alla prima crociata” di Verdi alla Fenice

©Hélène Sadaune

I lombardi alla prima crociata, quarta opera di Giuseppe Verdi, è in scena al Teatro La Fenice fino al 9 aprile 2022: una novità per il palcoscenico veneziano, non essendo mai stata allestita nel corso del Novecento ed essendo stata rappresentata a Venezia, nell’Ottocento, solamente una volta dopo il debutto scaligero del 1843.

Questo nuovo allestimento in chiave contemporanea, è proposta nell’edizione critica curata da David R.B. Kimbell, scrupolosamente fedele all’autografo verdiano. Dramma lirico in quattro atti di Temistocle Solera, dal poema omonimo di Tommaso Grossi, I lombardi alla prima crociata è proposta con la regia di Valentino Villa, le scene di Massimo Checchetto, i costumi di Elena Cicorella, il light design di Fabio Barettin e i movimenti coreografici di Marco Angelilli.

La direzione musicale della partitura è affidata a Sebastiano Rolli, al debutto sul podio di Orchestra e Coro del Teatro La Fenice. Lo spettacolo è proposto in Fenice nei giorni 1, 3, 5, 7, 9 aprile 2022 nell’ambito della Stagione Lirica e Balletto 2021-2022.

©Hélène Sadaune

Quarta opera di Verdi andata in scena per la prima volta al Teatro alla Scala di Milano l’11 febbraio 1843, i Lombardi chiude il ciclo di collaborazione con l’impresario Bartolomeo Merelli riconfermando lo stesso grandioso successo incontrato dal Nabucco, solo l’anno prima, sulle stesse scene. L’opera circolò ampiamente nei teatri italiani, raggiungendo poi, a partire dal 1845, numerose città europee. Nel marzo 1847 fu la prima opera del bussetano a essere eseguita a New York. Nell’autunno dello stesso anno, Verdi stesso ne preparò un elaborato rifacimento per Parigi, con il titolo di Jérusalem. Il soggetto della creazione verdiana è tratto dal poema epico in quindici canti di Tommaso Grossi del 1826.

Di straordinaria attualità, sviluppa il tema dell’incontro tra Oriente e Occidente e pone al centro lo scontro tra due popoli in lotta, avversi per motivi culturali e religiosi. A differenza di Nabucco, con il quale è inevitabile un parallelismo, qui non vi è però una netta demarcazione tra buoni e cattivi; i musulmani non sono visti come barbari da sterminare e spiccano alcuni personaggi, dell’una e dell’altra schiera, che sembrano riconoscere in qualche modo le ragioni dell’altro: si pensi alla figura di Oronte, che si converte al Cristianesimo per amore di Giselda, e soprattutto a quella della stessa Giselda, che si ribella al padre, assassino di coloro che la tenevano prigioniera.

©Hélène Sadaune

L’edizione critica di I lombardi alla prima crociata, preparata da David R.B. Kimbell per The Works of Giuseppe Verdi / The Operas of Giuseppe Verdi (University of Chicago Press e Casa Ricordi), costituisce un importante passo avanti rispetto agli spartiti e partiture attualmente disponibili, poiché basata sulla partitura autografa di Giuseppe Verdi, conservata nell’Archivio Storico Ricordi a Milano. Rispetto alla partitura disponibile fino ad ora, centinaia di note sono state corrette, dettagli nelle line vocali sono stati precisati, e indicazioni di tempo, dinamica ed espressione sono state modificate o chiarificate.

Purtroppo, l’ormai consuetudine di cercare di creare delle ambientazioni contemporanee ha ancora colpito. Si rimpiange questa scelta che toglie molto del significato delle opere originarie nonché del piacere di rivivere i nostri classici nella loro integra bellezza. Ormai, rispettare le ambientazioni originali storiche sembra essere diventato l’unica vera trasgressione non più concessa. Voler creare del contemporaneo a tutti i costi, si cade nel tranello della banalità mainstream.  Peccato.

Il cast del nuovo allestimento veneziano ha il tenore Antonio Corianò nel ruolo di Arvino; il basso Michele Pertusi in quello di suo fratello Pagano, poi eremita; il soprano Marianna Mappa in quello di Viclinda, moglie d’Arvino; il soprano Roberta Mantegna in quello di Giselda, sua figlia. Mattia Denti sarà Pirro, scudiero d’Arvino; Christian Collia, un priore della città di Milano; Adolfo Corrado, Acciano, tiranno d’Antiochia; il tenore Antonio Poli sarà Oronte, suo figlio; mentre Barbara Massaro interpreterà Sofia, sua moglie. Maestro del Coro Alfonso Caiani.

©Teatro La Fenice

www.teatrolafenice.it

Pubblicato da Hélène Sadaune

Master II d'Histoire Moderne de la Sorbonne Paris IV, j'ai travaillé pendant plus de 20 ans pour la C.E. Résidente depuis plus de trente ans à Venise, guide conférencière à Paris et Venise, je suis une passionnée de la civilisation vénitienne et de cette ville hors-norme. Comptez sur moi pour vous tenir informé!

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