Il giorno della riapertura del Veneto, riapre la Fenice

La Fenice ha riaperto al pubblico lunedì 26 aprile, il giorno stesso della riapertura del Veneto tornato in zona gialla, con il concerto lirico Verdi e la Fenice. La sala era tutta per i Millennials: i biglietti per assistere al concerto sono stati venduti in linea al costo simbolico di 2 €,  esclusivamente per i giovani tra i 18 e i 30 anni. Si riparte!

La Fenice, finalmente, torna ad accogliere il pubblico in sala. Da lunedì 26 aprile 2021, primo giorno in cui è stato possibile riaprire le porte dei teatri in conformità con i più recenti provvedimenti governativi e regionali. Il palcoscenico veneziano ha alzato il sipario su Verdi e la Fenice, il concerto lirico inizialmente annunciato solo in live streaming per sabato 24 aprile e poi posticipato per consentire appunto agli spettatori di assistere all’evento in presenza.

Spettatori che erano tutti Millennials: i biglietti per assistere al concerto sono stati venduti online esclusivamente per i giovani tra i 18 e i 30 anni; e poiché la capienza del teatro è necessariamente ridotta, è rimasta confermata la diretta web sul sito www.teatrolafenice.it e sul canale YouTube del Teatro La Fenice.

«La Fenice è per antonomasia, e per la sua storia passata e recente, ‘abituata’ a rinascere – ha commentato Fortunato Ortombina, sovrintendente e direttore artistico del Teatro La Fenice –; sa cosa vuol dire cadere e ritrovare poi le energie e la determinazione per rialzarsi. Abbiamo vissuto un anno di perenni incertezze e di grandi difficoltà, soprattutto emotive, perché andare in scena e fare musica senza pubblico è innaturale, vuol dire quasi snaturare l’essenza della nostra arte. Abbiamo deciso di farlo però per far sentire la nostra presenza, per mantenere quanto più possibile la continuità lavorativa dei nostri professionisti e dei nostri lavoratori, per trasmettere la nostra musica e le nostre emozioni a più gente possibile, in sostanza per restare vivi e trasmettere positività. Ora che questo periodo di enormi difficoltà è terminato, è il momento di rinascere, e tornare ad avere il nostro pubblico in sala è per noi la gioia più grande: per questo non abbiamo voluto perdere nemmeno un giorno e abbiamo deciso di andare in scena a porte aperte fin dal primo giorno in cui questo sarà possibile. Siamo consapevoli, certamente, che non siamo usciti dalla crisi pandemica: per questo sarà un’apertura all’insegna della massima cautela, nel rispetto delle limitazioni di capienza e dei protocolli di sicurezza sia per i lavoratori che per gli spettatori».

Giuseppe Verdi ebbe con il Teatro La Fenice un rapporto speciale;  che con la sala veneziana scrisse uno dei capitoli più importanti della storia della musica. Il programma del concerto lirico Verdi e la Fenice, in scena lunedì 26 aprile alle ore 19.00, ne ha raccontato alcuni stralci, puntando i riflettori in particolare sulla scrittura vocale verdiana per i registri maschili medio e basso. Protagonisti dell’evento sono stati il baritono Luca Salsi e il basso Michele Pertusi, che si sono misurati con pagine verdiane tratte dalle cinque opere che il compositore emiliano scrisse proprio per il Teatro lagunare: ErnaniAttilaRigolettoLa traviata Simon Boccanegra. La direzione musicale sul podio dell’Orchestra e Coro del Teatro La Fenice è stata affidata a Stefano Ranzani, in sostituzione dell’annunciato Riccardo Frizza, mentre i ruoli comprimari sono stati interpretati dal mezzosoprano Chiara Brunello, dal tenore Cristiano Olivieri, dal baritono Armando Gabba e dal basso Matteo Ferrara; maestro del Coro Claudio Marino Moretti.

Ecco il dettaglio del programma: da Ernani, prima commissione della Fenice a Verdi e debutto il 9 marzo 1844, sono stati eseguiti il preludio del primo atto, la scena e cavatina di Don Ruy Gomez de Silva (basso) nel finale del primo atto, «Che mai vegg’io… Infelice!… e tuo credevi»; la gran scena e aria di Carlo (baritono) «Cugino, a che munito… Lo vedremo, veglio audace» dal secondo atto L’ospite; e la scena e aria di Carlo «È questo il loco?… Oh, de’ verd’anni miei» che apre il terzo atto. Seguito da Attila, che debuttò al Teatro La Fenice il 17 marzo 1846: da questo titolo sono stati eseguiti il preludio e le arie dei due protagonisti maschili: la scena e aria di Attila (basso) del primo atto «Uldino! Uldin… Mentre gonfiarsi l’anima… Oltre quel limite ti attendo» e l’aria di Ezio (baritono) che apre il secondo atto «Tregua è cogl’Unni… Dagl’immortali vertici… È gettata la mia sorte».

Sono seguiti poi una selezione di brani da due opere della cosiddetta ‘trilogia popolare’: da Rigoletto, che esordì al Teatro La Fenice l’11 marzo 1851, con il duetto del primo incontro tra Rigoletto (baritono) e il sicario Sparafucile (basso) «Quel vecchio maledivami»; il coro «Zitti, zitti» nel finale del primo atto e la potente aria di Rigoletto «Povero Rigoletto… Cortigiani, vil razza dannata», l’invettiva per antonomasia di tutto il teatro musicale. Dalla Traviata, che fu rappresentata per la prima volta il 6 marzo 1853 alla Fenice e poi ripresa il 6 maggio 1854 al Teatro San Benedetto, sono stati proposti l’aria di Giorgio Germont (baritono) «Di Provenza il mare, il suol», che si trova nel secondo atto e i due episodi corali «Noi siamo zingarelle… Di Madride noi siam mattadori».

Dall’ultimo titolo composto per il Teatro veneziano, Simon Boccanegra, prima il 12 marzo 1857, sono stati eseguiti due duetti tra Simone (baritono) e Fiesco (basso): il primo, tratto dal prologo, «Suona ogni labbro il mio nome… Del mar sul lido fra gente ostile» e poi, dal terzo atto, «Dal sommo delle sfere… M’ardon le tempie… Era meglio per te!».

La platea, come precedentemente, rimane occupata dall’orchestra, pertanto non ci sono posti a sedere per il pubblico. Rimangono confermate le misure di sicurezza già applicate: entrate differenziate, misurazione della temperatura corporea all’entrata, gel igienizzante a disposizione in vari punti del Teatro.

www.teatrolafenice.it

 

Pubblicato da Hélène Sadaune

Master II d'Histoire Moderne de la Sorbonne Paris IV, j'ai travaillé pendant plus de 20 ans pour la C.E. Résidente depuis plus de trente ans à Venise, guide conférencière à Paris et Venise, je suis une passionnée de la civilisation vénitienne et de cette ville hors-norme. Comptez sur moi pour vous tenir informé!

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