L’arte orafa di Buccellati alla Marciana di Venezia

Molto preziosa la Parure Pizzo Venezia (1992), capolavoro d’arte nata dalla suggestione di un antico merletto veneziano diventato gioiello, straordinaria sintesi dell’arte dell’orafo e di quella della ricamatrice. E’ una delle  75 opere di Gianmaria Buccellati in mostra fino al prossimo 12 novembre nella cornice del Salone Sansoviniano della Biblioteca Nazionale Marciana. Gli antichi saperi dell’arte orafa che Gianmaria Buccellati ereditò dal padre Mario si sono tradotti in questi straordinari gioielli la cui unicità e ben rappresentata da quello scelto per il manifesto della mostra, la spilla Drago (1976) dove campeggia un iridescente opale messicano racchiuso in un corpo di brillanti e che per la prima volta viene esposta in Italia.

GIANMARIA BUCCELLATI CAPOLAVORI D’ARTE ORAFA è un trionfo di oro, argento, smalti, perle, pietre preziose e tanta, tanta arte. Nel maestoso ambiente del Salone Sansoviniano la mostra si articola in più sezioni che documentano le diverse tecniche caratteristiche dello stile Buccellati. Come il singolare traforo a tulle o nido d’ape che conferisce leggerezza al gioiello e che caratterizza due bracciali. O come  i pezzi che compongono la collezione “Oggetti Preziosi”: la Coppa della Regina, quella dell’Arcobaleno, il Sacro Graal e la Coppa Florentia, opere di straordinaria ricchezza e maestria esecutiva che Gianmaria Buccellati ha realizzato fra il 2002 e il 2014 ispirandosi ai capolavori di oreficeria del tesoro della famiglia Medici.

Quanta eleganza (e quanto lusso) nella parure “La deliziosa” in oro giallo, brillanti e rubini; nel portasigarette in oro ricco di preziose incisioni; nella spilla Gran Dama (2003) con la straordinaria perla  Melo. Pezzo unico dove la perla, nella sua rarità, diventa oggetto di interesse e sollecitazione creativa per l’artista. Questo gioiello appartiene alla serie Animaler per la cui realizzazione Buccellati ha utilizzato perle scaramazze come corpo centrale di figure zoomorfe. Così sono nate anche la spilla Panda, la spilla Lumaca, la spilla Scorpione. In questa carrellata di preziosità non si può non citare la margherita in oro che spunta da un prato di perle orientali, la cui corolla è “sfiorata” dal lungo becco di un colibrì di unica e raffinata fattura.

In occasione della mostra, promossa dalla Fondazione Gianmaria Buccellati e dalla Gianmaria and Rosa Maria Buccellati International Foundation, la Biblioteca Nazionale Marciana ha esposto, in via del tutto eccezionale, il piatto anteriore staccato dalla legatura del Breviario Grimani, una sontuosa opera di oreficeria veneziana cinquecentesca.

 http://marciana.venezia.sbn.it

http://gmbfoundation.com

 

 

Pubblicato da Cristina Campolonghi

Cristina Campolonghi, laureata in Lettere, giornalista professionista prima al quotidiano Il Gazzettino di Venezia poi alla redazione veneta della Rai. Collabora con riviste, siti web, uffici stampa. Cronista attenta ai diversi aspetti della sua città e della sua regione: cultura, società, costume, turismo, ambiente

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