M. W. Chung dirige Mozart e Mahler alla Fenice

Photo©Silvestri

Dopo Falstaff, Myung-Whun Chung è tornato protagonista in Fenice in un altro attesissimo appuntamento:  l’inaugurazione della Stagione Sinfonica 2022-2023. Il maestro coreano ha diretto l’Orchestra e il Coro del Teatro La Fenice in un programma musicale in due parti: apriranno la serata le Vesperae solennes de confessore in do maggiore per soli, coro e orchestra KV 339 di Wolfgang Amadeus Mozart, con le voci soliste del soprano Zuzana Marková, del mezzosoprano Marina Comparato, del tenore Antonio Poli e del basso Luca Tittoto, e con Alfonso Caiani maestro del Coro. Seguito dalla Quinta Sinfonia di Gustav Mahler, con Andrea Corsini come corno.

Composte nel 1780, le Vesperae solemnes de confessore in do maggiore per soli, coro e orchestra KV 339 di Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791) fanno parte dell’ampia serie di composizioni liturgiche che Mozart scrisse nel triennio 1779-1781. Da Parigi, il musicista era tornato nella nativa Salisburgo ed era stato riassunto dall’arcivescovo Hieronymus Colloredo come organista del Duomo.  È un periodo difficile per il compositore, trattato con diffidenza dall’arcivescovo e dalla sua corte. Ma è anche un periodo artisticamente sereno, nel quale si sta preparando la svolta dell’ultimo decennio della sua esistenza. Con altre composizioni coeve, le Vesperae condividono diversi aspetti: l’organico; la semplicità e il nitore delle forme; l’alternarsi di stili nei
sei numeri complessivi, di modo che risulti esservi sempre un brano in stile severo a metà dell’opera e uno di chiaro disegno lirico, per soprano solo, al penultimo posto; l’orecchiabilità dei temi; il custodire più d’una anticipazione di celebri motivi che saranno riutilizzati successivamente, quali per esempio quello dell’«Agnus Dei» della Messa, che ritornerà nell’aria della contessa delle Nozze di Figaro.

La Quinta Sinfonia di Gustav Mahler (1860-1911), composta tra il 1901 e il 1902 ed eseguita per la prima volta a Colonia il 18 ottobre 1904, è considerata un punto di svolta nella produzione dell’autore, dando avvio al ciclo delle sinfonie puramente strumentali e introducendo nella scrittura elementi autobiografici, che la rendono più complessa e articolata rispetto alle precedenti. Si contano ben sei stesure prima di arrivare alla definitiva. Divisa in cinque movimenti, la partitura prende avvio da una marcia funebre reinventata dalla tradizione per poi esplodere in un secondo momento convulso, che lascia spazio allo Scherzo, poi il celeberrimo Adagietto in quarta posizione, per soli arpa e fiati, richiama la produzione liederistica anteriore e sfocia nella potente fuga del Rondò finale.

Il concerto di sabato 3 dicembre 2022 è stato preceduto da un incontro a ingresso libero con il musicologo Roberto Mori, che dalle ore 19.20 alle ore 19.40 ha illustrato i brani di Mozart e Mahler proposti, nelle Sale Apollinee del Teatro La Fenice.

Photo©Hélène Sadaune

www.teatrolafenice.it

Pubblicato da Hélène Sadaune

Master II d'Histoire Moderne de la Sorbonne Paris IV, j'ai travaillé pendant plus de 20 ans pour la C.E. Résidente depuis plus de trente ans à Venise, guide conférencière à Paris et Venise, je suis une passionnée de la civilisation vénitienne et de cette ville hors-norme. Comptez sur moi pour vous tenir informé!

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