Ritorno di Faust alla Fenice

Faust di Charles Gounod torna alla Fenice con un nuovo allestimento con l’inedita regia di Joan Anton Rechi,  le scene di Sebastian Ellrich, i costumi di Gabriela Salaverri e il light design di Alberto Rodriguez Vega, sotto la direzione musicale di Frédéric Chaslin, alla testa di Orchestra e Coro del Teatro La Fenice e di un cast composto per i ruoli principali dal tenore Ivan Ayon Rivas, dal soprano Carmela Remigio e dal basso Alex Esposito.  Le cinque recite di Faust al Teatro La Fenice in aprile 2022 – sono andate in scena a distanza di ventotto anni dall’ultima messinscena veneziana tradizionale di questo titolo operistico e a poco meno di un anno dall’allestimento ‘di epoca pandemica’ basato sull’ormai celebre arca fissata sul palcoscenico feniceo.
Charles Gounod (1818-1893) cominciò a lavorare all’opera basata sul Faust di Johann Wolfgang von Goethe quando ricevette la commissione di Léon Carvalho, direttore del Théâtre Lyrique di Parigi. Il compositore francese vi lavorò di concerto con il librettista Jules Barbier, valorizzando gli spunti operistici già presenti nel capolavoro di Goethe, intervenendo nella caratterizzazione di Faust, che nella trasposizione lirica agisce quasi esclusivamente mosso dal desiderio d’amore per Marguerite. Il risultato finale dell’adattamento librettistico fu lo spostamento del peso drammatico dal personaggio di Faust a quello femminile di Marguerite, vera eroina del nuovo intreccio.  Gounod sacrificò consistenti parti dell’opera, la cui durata originaria avrebbe dovuto superare le sei ore. L’opera debuttò il 19 marzo 1859 con dialoghi parlati: l’accoglienza del pubblico fu tiepida; dopo diverse riprese nei teatri francesi ed europei – e varie revisioni della partitura – fu finalmente applaudito all’Opéra di Parigi il 3 marzo 1869, dove fu presentato in una nuova versione che comprendeva l’aggiunta del balletto e dei couplets della serenata di Mefistofele nel quarto atto. La ricezione del Faust registrò un aumento vertiginoso dei consensi diventando una presenza costante nei cartelloni teatrali di Parigi e di tutto il mondo.
oan Anton Rechi torna alla Fenice dopo aver messo in scena Faust nel giugno del 2021, in un teatro che aveva adattato i suoi spazi alla situazione straordinaria provocata dalla pandemia. Ora che si è ristabilita la normalità, recuperando i luoghi comunemente deputati all’azione teatrale, illustra così il suo nuovo Faust, che – rispetto alla scorsa estate – parte da un mutamento radicale della prospettiva e della visuale: «La proposta che presentiamo ora è totalmente diversa da quella cui si è potuto assistere nel giugno scorso. Il Faust di allora è stato realizzato in condizioni assai speciali a causa della pandemia, e abbiamo avuto la possibilità di usare la platea come spazio scenico, una cosa davvero inusuale. Questa volta torniamo sul palcoscenico e lo facciamo concentrandoci sul tema dell’eterna giovinezza come punto focale dell’intera vicenda. Cosa non daremmo per essere eternamente giovani – continua Rechi – o per tornare a esserlo? Viviamo in una società che promuove il culto della giovinezza e della bellezza. E questa pressione si nota negli ambiti più disparati. La nostra idea nasce da una scena del film Intervista di Federico Fellini, nella quale un’Anita Ekberg e un Marcello Mastroianni già avanti con gli anni contemplano le immagini della loro famosa scena alla Fontana di Trevi nella Dolce vita. Nei loro volti si può scorgere la nostalgia per la gioventù perduta».
Il direttore d’orchestra Frédéric Chaslin ribadisce i punti di forza della partitura di Gounod: «Il tema, in primis: c’è il bene contro il male, il diavolo, Mefistofele… Gounod però è riuscito, per così dire, a scrivere una collezione di hit, un po’ come Verdi ha fatto con La traviata. Entrambe sono tra le prime dieci opere eseguite al mondo. Il punto comune tra queste composizioni è una serie di melodie che sono rimaste nelle orecchie e sono diventate davvero popolari. Il fascino di questo grand opéra sta nel fatto che c’è un balletto e il coro ha un ruolo molto importante. E anche le dimensioni musicali sono molto imponenti. Credo siano questi gli elementi fondamentali del successo di Faust attraverso i secoli».
Nel cast del nuovo allestimento di Faust figurano Ivan Ayon Rivas nel ruolo eponimo, Alex Esposito in quello di Méphistophélès e Carmela Remigio in quello di Marguerite. Armando Noguera, in sostituzione dell’indisposto Guillaume Andrieux, sarà Valentin; William Corrò, Wagner; Paola Gardina, Siébel; Julie Mellor, Marthe. Maestro del Coro Alfonso Caiani.
©Hélène Sadaune

 

Pubblicato da Hélène Sadaune

Master II d'Histoire Moderne de la Sorbonne Paris IV, j'ai travaillé pendant plus de 20 ans pour la C.E. Résidente depuis plus de trente ans à Venise, guide conférencière à Paris et Venise, je suis une passionnée de la civilisation vénitienne et de cette ville hors-norme. Comptez sur moi pour vous tenir informé!

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