Serenissime trame alla Ca’ d’Oro

La Ca’ d’Oro addobbata a festa espone sui propri balconi drappi che riproducono straordinarie trame di tappeti orientali, colori e disegni che rimandano a quell’Oriente rotta privilegiata della Serenissima. La sua facciata sul Canal Grande è diventata, se possibile, ancora più affascinante, come ricchi di fascino aggiunto sono in questi mesi i saloni interni che ospitano la mostra SERENISSIME TRAME Tappeti della collezione Zaleski e dipinti del Rinascimento. Consigliamo di partire dalla fine, da quel pitto-racconto video (dura solo una decina di minuti) nel quale un tappeto racconta la sua storia da un punto di vista tutto speciale: utile per capire e farsi poi accompagnare in un percorso che parla di tappeti, pittura e collezionismo.

La mostra vuole essere un omaggio alla passione collezionistica del barone Giorgio Franchetti che acquistò la Ca’ d’Oro nel 1894 e decise di farne il museo delle proprie raccolte d’arte. Giorgio Franchetti, nel suo sconfinato amore per le arti decorative, in gioventù aveva concentrato i propri interessi proprio sui tappeti. Ne raccolse un nucleo di quattordici, di cui la mostra attuale ne comprende tre dei più importanti che fanno da complemento e in un certo senso anche gli onori di casa (apre il percorso espositivo un mirabile “Holbein” a piccoli disegni, uno dei pezzi più pregiati della raccolta del barone) a una selezione di 26 tappeti antichi, capolavori assoluti della Collezione Zaleski, forse la più completa al mondo.

SERENISSIME TRAME è un fascinoso percorso tra le più apprezzate tipologie di tappeti quattro e cinquecenteschi giunti a Venezia sulle rotte dei commerci con l’Oriente: straordinari, coloratissimi, ricchi di intrecci dalla forte carica simbolica provenienti da Anatolia, Persia, Egitto, Caucaso, India, Siria. Queste trame così belle e preziose “prendono vita” grazie a sei dipinti rinascimentali (di autori quali Vittore Carpaccio, Vincenzo Foppa, Dosso Dossi) esposti accanto ai tappeti e che li rappresentano nel loro uso quotidiano dell’epoca: appoggiati sul davanzale di un balcone, disposti sui tavoli come arredi di lusso, ambientati in un interno di stanza. E qui si innesta un’altra storia, che è lo studio comparato tra pittura e tappeti, molto in voga nella prima metà del XX secolo e che consentì di classificare alcuni esemplari grazie proprio alla fedeltà del tappeto dipinto con il modello reale. Così, per esempio, il tappeto rappresentato da Carpaccio ne La Nascita della Vergine suggerisce un disegno arabescato “persiano” a cui sono stati affiancati tre esemplari della stessa provenienza.

Straodinaria “passeggiata” tra antiche e preziose trame di grande fascino, questa proposta dalla Galleria Franchetti, nei silenziosi e affascinanti saloni del palazzo tardo-gotico della Ca’ d’Oro, in un progetto espositivo prodotto dal Polo museale del Veneto e dalla Fondazione Tassara di Brescia cui Romain Zaleski ha recentemente donato la sua collezione costituita da 1325 tappeti antichi.

Il catalogo della mostra, in italiano e in inglese, oltre a documentare il forte legame tra la produzione orientale di merci di lusso e il commercio veneziano, propone quattro saggi specialisti (firmati da Claudia Cremonini, Giovanni Curatola, Moshe Tabibnia e Giovanni Valagussa) che analizzano i tappeti in quanto oggetti preziosi e fonti di suggestione per pittori e letterati che ne parlavano e li rappresentavano nei loro dipinti, cronache, narrazioni letterarie. La parte conclusiva del volume, edito da Marsilio, contiene le schede scientifiche di ciascuna opera in mostra.

http://www.cadoro.org/news/serenissime-trame-in-mostra/

Pubblicato da Cristina Campolonghi

Cristina Campolonghi, laureata in Lettere, giornalista professionista prima al quotidiano Il Gazzettino di Venezia poi alla redazione veneta della Rai. Collabora con riviste, siti web, uffici stampa. Cronista attenta ai diversi aspetti della sua città e della sua regione: cultura, società, costume, turismo, ambiente

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