Un sublime Otello di Fabio Ceresa alla Fenice

Otello di Verdi inaugura la Stagione 2024-2025 della Fenice di Venezia

E’ stato proposto un nuovo raffinatissimo allestimento concepito dal giovane regista lombardo Fabio Ceresa, famoso per il suo gusto barocco e prezioso già assaporato alla Fenice con la sua versione di Orlando Furioso nel 2018 e 2023, Il castello del principe Barbablù e Dorilla in Tempe nel 2019. Ha saputo dare vita ad uno spettacolo magnifico, un viaggio all’interno della bellezza gotica della Pala d’Oro della famosissima Basilica di San Marco, gioiello di oreficeria veneto-bizantina e orgoglio di Venezia. Sembrava che gli interpreti soffrissero le loro passioni all’interno di questo capolavoro veneziano, diventato il fulcro della tragedia di Verdi ispirato da Shakespeare.

E’ stato diretto di Myung-Whun Chung, in continuità con i numerosi titoli verdiani che hanno inaugurato le scorse stagioni sotto la sua bacchetta. La messinscena, firmata dunque Fabio Ceresa,  attuata con le bellissime scene di Massimo Checchetto (talentuoso artefice degli spettacoli di Carnevale di Venezia per il Comune di Venezia alle Gaggiandre)  i sontuosi costumi di Claudia Pernigotti, il light design di Fabio Barettin e gli ipnotici movimenti coreografici concepiti di Mattia Agatiello, formano il team perfetto per dare vita ad uno spettacolo che durerà a lungo. In effetti, questo spettacolo è nato con l’obiettivo di diventare patrimonio del teatro e del suo già ricchissimo repertorio. E se Verdi è senz’altro il fil rouge che lega le più recenti inaugurazioni di Stagione in Fenice, lo sono anche i numerosi e interessantissimi debutti sulla sua partitura: basti ricordare che fu una ‘prima volta’ quella di Chung nella direzione di Macbeth (2018) e che sarà una ‘prima volta’ anche per il tenore Francesco Meli quest’anno nel ruolo di Otello, a pochi anni di distanza dal debutto quale interprete di Manrico nel Trovatore (2011) e dal debutto italiano nel ruolo di Radames in Aida (2019). Accanto a lui, due interpreti principali di altissimo prestigio: il soprano Karah Son nel ruolo di Desdemona, che ha saputo dare il meglio di se e il baritono Luca Micheletti in quello di Jago, in una straordinario interpretazione fatta su misura per il suo talento.

Otello è il penultimo capolavoro del catalogo verdiano  che andò trionfalmente in scena al Teatro alla Scala di Milano il 5 febbraio 1887. Oltre a essere un capolavoro di Verdi,  Otello è anche un appassionato omaggio a Venezia, che si riscontra in numerosi aspetti musicali della partitura così come nella trama quattrocentesca dominata dall’autorità indiscussa della Serenissima. Ci spiega Ceresa: ” E’ proprio alla città di Venezia si ispira l’impianto scenografico del nostro spettacolo. La scena immagina un palazzo astratto che emerge dall’acqua, evocando quello stesso legame tra la città e il mare che ritroviamo, centralissimo, nella drammaturgia di Otello. Dalle onde della laguna si innalza un’architettura dorata, una grande trifora che nei suoi decori, nel suo stile e nella sua matericità si ispira alla Basilica di San Marco. Allo stesso modo il disegno dei costumi rimanda all’opulenza dei suoi mosaici, ricreando sul palco quell’esplosione di luce dorata che è l’essenza del gusto bizantino. L’abisso del mare e la vertigine delle cupole di San marco suggeriscono le scelte cromatiche dell’allestimento“.

Nel cast del nuovo allestimento veneziano, accanto a Francesco Meli, Karah Son e Luca Micheletti, ci sono Francesco Marsiglia nel ruolo di Cassio, Enrico Casari in quello di Roderigo; Francesco Milanese in quello di Lodovico. William Corrò era Montano; Anna Malavasi, Emilia. Gli artisti del Coro del Teatro La Fenice Carlo Agostini e Antonio Casagrande si sono alternati nel ruolo dell’araldo. Il Coro del Teatro La Fenice è stato preparato da Alfonso Caiani. Insieme all’Orchestra e al Coro del Teatro La Fenice, hanno cantato le voci bianche dei Piccoli Cantori Veneziani, diretti da Diana D’Alessio.

Un Otello onirico e spettacolare dunque,  di una raffinata bellezza gotica-bizantina, pronto a diventare un nuovo grande successo del repertorio alla Fenice. E in effetti, non vedo l’ora di rivederlo!

©Hélène Sadaune

www.teatrolafenice.it

 

 

Pubblicato da Hélène Sadaune

Master II d'Histoire Moderne de la Sorbonne Paris IV, j'ai travaillé pendant plus de 20 ans pour la C.E. Résidente depuis plus de trente ans à Venise, guide conférencière à Paris et Venise, je suis une passionnée de la civilisation vénitienne et de cette ville hors-norme. Comptez sur moi pour vous tenir informé!

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