Al Teatro Goldoni “I due gemelli veneziani”

I due gemelli veneziani è uno spettacolo strepitoso con un intreccio fatto di duelli, amori, fughe, ritrovamenti, in cui svetta l’espediente dei gemelli identici ma opposti caratterialmente. Allo stesso tempo, però, questo testo goldoniano è anche una farsa nera che nelle mani di Valter Malosti, il quale oltre alla regia ne ha curato anche l’adattamento insieme ad Angela Dematté. Nella commedia i personaggi non sanno tenere a freno le proprie emozioni e questo provoca alternativamente il riso e fa sfiorar loro la tragedia o li fa sprofondare in essa. La storia teatrale e di composizione de I due gemelli veneziani (1747) e dei suoi eredi letterari e scenici rivela lampi di quella grazia eversiva che fu propria di quella schiera di attori che tra la fine del ‘500 e la fine del ‘700 dominarono le scene teatrali europee. In Goldoni tutto il mondo doppio, barocco, sensuale in cui si muovono misteriose e concrete incarnazioni di pulsioni non svanisce nel nulla e Malosti sapientemente lo sollecita negli attori.

E’ un viaggio divertentissimo che racconta di due fratelli gemelli, Zanetto il gemello sciocco, imparentato alla rozzezza popolaresca degli Zanni, e Tonino, il gemello valente, con i suoi richiami all’ideale del “cortesan” e personifica il tipico rappresentante di quella borghesia in ascesa che andava trovando in Goldoni il suo ideologo.

La commedia narra delle vicende “d’amor litigarello” che nascono e si sviluppano a causa della presenza in contemporanea dei gemelli in Verona. Zanetto vuole sposare Rosaura, figlia del ricco e avaro dott. Balanzoni e amata in segreto dal vecchio Pancrazio, frate che ne porta che il nome. Tonino, gentiluomo intelligente e arguto, deve riunirsi alla sua promessa Beatrice, corteggiata però anche da Florindo e Lelio. Un cofanetto di gioielli consegnato per sbaglio da Arlecchino a Tonino, invece dal suo padrone Zanetto, dà il via ad una serie di comicissimi e drammatici equivoci che sfoceranno però nella morte di uno dei due gemelli. Una fine amara come sa esserlo la vita.

Attori sfavillanti che danno corpo ad una commedia dolce amara di grande emozione, scene e luci da maestro curati da Nicolas Bovey, favoloso progetto sonoro di G.U.P. Alcaro che sublima tutta la rappresentazione, davvero un gran spettacolo.

  • TEATRO STABILE DEL VENETO, TEATRO PIEMONTE EUROPA, TEATRO METASTASIO DI PRATO, ERT – TEATRO NAZIONALE
  • di: Carlo Goldoni
  • adattamento: Angela Demattè, Valter Malosti
  • con: Marco Foschi, Danilo Nigrelli, Marco Manchisi, Irene Petris, Alessandro Bressanello
    Anna Gamba, Valerio Mazzucato, Camilla Nigro, Vittorio Camarota, Andrea Bellacicco
  • regia: Valter Malosti
  • scene e luci: Nicolas Bovey
  • costumi: Gianluca Sbicca
  • progetto sonoro: G.U.P. Alcaro
  • cura del movimento: Marco Angelilli
  • assistente alla regia: Jacopo Squizzato
  • assistente costumista: Rossana Gea Cavallo
  • foto di scena: Serena Pea

 

©Hélène Sadaune

Pubblicato da Hélène Sadaune

Master II d'Histoire Moderne de la Sorbonne Paris IV, j'ai travaillé pendant plus de 20 ans pour la C.E. Résidente depuis plus de trente ans à Venise, guide conférencière à Paris et Venise, je suis une passionnée de la civilisation vénitienne et de cette ville hors-norme. Comptez sur moi pour vous tenir informé!

error: You are not allowed to print preview this page, Thank you