Il Vascello fantasma alla Fenice

Richard Wagner torna protagonista in Fenice. Del compositore tedesco è proposto Der fliegende Holländer (L’olandese volante o Vascello fantasma) in un nuovo allestimento con la regia di Marcin Łakomicki, le scene di Leonie Wolf, i costumi di Cristina Aceti e il light design di Irene Selka. Orchestra e Coro del Teatro La Fenice saranno guidati da Markus Stenz, con Alfonso Caiani maestro del Coro. In scena anche il Coro Taras Shevchenko National Academic Opera and Ballet Theatre of Ukraine, preparato da Bogdan Plish: una partecipazione internazionale resa possibile grazie allo stanziamento di fondi da parte del Ministero della Cultura  a sostegno delle attività performativa di artisti ucraini.

©Michele Crosara

Der fliegende Holländer (L’olandese volante) è quella che è considerata la prima opera matura del musicista di Lipsia, la sua prima drastica presa di distanza dall’opera convenzionale. Basata sulla leggenda nordica del vascello fantasma, costretto a non morire e navigare per sempre senza meta fino a che non incontrerà una donna fedele che gli restituisca la pace, l’opera romantica, composta su libretto dello stesso musicista, debuttò al Königlich Sächsisches Hoftheater di Dresda il 2 gennaio 1843. La vicenda di sacrificio e morte si dipana a perdifiato tra monologhi furiosi, vertiginosi duetti, cori travolgenti; accompagnata da una grande orchestra che funge da coprotagonista del dramma.

©Michele Crosara

«Nell’Olandese volante ci troviamo di fronte a un’astrazione rispetto ai temi storici precedenti – spiega il regista Marcin Łakomicki –. Credo che andare verso questi motivi astratti permetta sia al compositore che al pubblico un’elaborazione più ampia. Se seguiamo le didascalie wagneriane questa è una storia che si allontana da vicende storiche o ancorate geograficamente. Andiamo verso terreni più vasti, che riguardano l’umanità nella sua lettura cristiana o più diffusamente da quella che deriva dall’etica. Guardando da vicino i due personaggi principali, l’Olandese e Senta, a me sembrano molto simili: entrambi sono contraddistinti dal desiderio. Lui di fermarsi, ottenere la grazia di Dio e consistere finalmente in un luogo. Di poter ancorare il suo vascello e terminare quel pellegrinaggio eterno. Lei, al contrario, desidera la partenza, il distacco da un mondo, quello in cui è immersa, che può sembrare noioso nella sua quotidianità. Per lei il vivere di ogni giorno è una condanna, vuole fuggire. Forse vuole addirittura prendere il posto dell’Olandese nel suo peregrinare. Senta rifugge dai compiti che normalmente sono assegnati a una femmina. Questo è il punto di somiglianza tra questi personaggi: tutti e due sono caratterizzati dal desiderio. Sono due lati della stessa medaglia».

©Michele Crosara

«La storia dell’Olandese funziona soprattutto nel mondo irreale – commenta il direttore d’orchestra Markus Stenz – nel mondo del teatro. Se ci si avvicina a quest’opera con un approccio logico e razionale non si arriva da nessuna parte. Ci sono elementi irrazionali, come naturalmente tutto il mondo dei già citati fantasmi. Al di là delle interpretazioni che si vogliano attribuire loro, fanno parte dell’opera, c’è un intero coro dei fantasmi. Dal punto di vista logico gli argomenti tra loro non funzionano. Un po’ provocatoriamente, direi che la motivazione che porta Senta a compiere gli atti che compie appare un po’ debole. Il tema della redenzione mi sembra un po’ esagerato se rapportato a un marinaio che ha sfidato il diavolo. È una vicenda troppo piccola per giustificare una musica così grande. Eppure nell’opera funziona perfettamente, perché, come dicevo, non risponde ad alcun tipo di pensiero logico e razionale».

Di grande prestigio il cast del nuovo allestimento feniceo, nel quale figurano Franz-Josef Selig nel ruolo di Daland; Anja Kampe in quello di Senta; Annely Peebo in quello di Mary; Samuel Youn sarà l’olandese; Toby Spence, Erik; Leonardo Cortellazzi, il timoniere di Daland. L’opera è proposta dal 22 giugno 2023  al 4 luglio 2023.

©Hélène Sadaune

www.teatrolafenice.it

Pubblicato da Hélène Sadaune

Master II d'Histoire Moderne de la Sorbonne Paris IV, j'ai travaillé pendant plus de 20 ans pour la C.E. Résidente depuis plus de trente ans à Venise, guide conférencière à Paris et Venise, je suis une passionnée de la civilisation vénitienne et de cette ville hors-norme. Comptez sur moi pour vous tenir informé!

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