Peter Grimes di Britten alla Fenice

Peter Grimes di Benjamin Britten

per la prima volta sul palcoscenico del Teatro La Fenice

Per la prima volta, Peter Grimes di Benjamin Britten è andato in scena sul palcoscenico del Teatro La Fenice. Il titolo mancava infatti completamente dagli annali del Teatro veneziano nonostante il rapporto di amicizia che il compositore aveva stretto con la Fenice. Il nuovo allestimento porta la firma del regista scozzese Paul Curran, con le scene e i costumi di Gary McCann e il light design di Fabio Barettin, mentre a dirigere la partitura è stato la prestigiosa bacchetta di Juraj Valčuha, alla testa di Orchestra e Coro del Teatro La Fenice.

Primo grande successo teatrale del compositore inglese Benjamin Britten (1913-1976), Peter Grimes è un’opera in un prologo e tre atti su libretto di Montagu Slater tratta dal poema The Borough (Il borgo) di George Crabbe, che debuttò al Sadler’s Wells il 7 giugno 1945: in una Londra ancora gravemente ferita dalla guerra, il successo di questo lavoro rappresentò per l’arte inglese un momento di gloriosa rinascita.

Al centro della vicenda è il pescatore Peter Grimes, figura tormentata e piena di contraddizioni; un uomo vittima di un’aura maledetta attribuitagli dagli sguardi dei suoi compaesani del Borgo. Sospettato per due volte di aver provocato la morte del proprio mozzo, alla fine della vicenda troverà riscatto nel suicidio indotto, facendo affondare la propria barca in mare. Dai molteplici piani di lettura, l’opera, inevitabilmente influenzata dal clima bellico ancora vivo nella mente e negli animi, sviscera alcuni temi universali: la violenza fisica e psicologica, verso gli adolescenti e verso le donne; il condizionamento della massa sull’individuo; ma soprattutto il senso di colpa, il desiderio di riscatto, il perdono.

Da una parte Grimes sembra essere un uomo selvaggio, incapace di dominarsi, pericoloso per la comunità; ma acquista la statura dell’eroe tragico nel momento in cui alla fine della storia, in silenzio, spinge la barca al largo scegliendo la morte in solitudine. Dall’altra il borgo, l’antagonista, lungi dall’essere una presenza ‘positiva’, è fatto anch’essa da individui deboli e contraddittori quanto lo stesso Peter Grimes.

«Non riesco a considerare Grimes come eroe e neppure come antieroe. Vedo solo un uomo che è poco capito – ha dichiarato il regista Paul Curran – “La sua solitudine è data dall’incomprensione che nutrono gli altri nei suoi confronti.  Peter è solo contro la società in cui vive, ma, altrettanto, quella società è contro di lui. Non lo capiscono, perché agisce sempre in modo solitario. Poco a poco scopriamo che il suo scollamento dalla comunità in cui è nato proviene dalla sua infanzia e gioventù, periodi in cui viene trattato talmente male che questa distanza assume contorni patologici. Lo vedo insomma come una persona poco capita e che d’altro canto capisce poco della sua stessa società. E in questo probabilmente si riflette la vita di Britten, che pur essendo famoso e molto conosciuto (e pur avendo dalla sua protezioni illustri come quella della regina madre) era malvisto, anche a causa della sua omosessualità, che all’epoca era contro la legge. Non riusciva a capire perché fosse così odiato, e perché non gli fosse permesso di essere se stesso. Da qui il personaggio di Peter Grimes, con tutti gli interrogativi che si porta dietro».

©Hélène sadaune

Il cast di questo nuovo allestimento di Peter Grimes è composto da Andrew Staples nel ruolo eponimo; da Emma Bell in quello di Ellen Orford; e da Mark S. Doss in quello del Captain Balstrode; Sara Fulgoni sarà Auntie; Patricia Westley e Jessica Cale rispettivamente First e Second Niece; Cameron Becker, Bob Boles; Sion Goronwy, Swallow; Rosalind Plowright, Mrs. (Nabob) Sedley; Eamonn Mulhall, Rev. Horace Adams, the Rector; Alex Otterburn, Ned Keene; Laurence Meikle, Hobson; infine Pietro Moretti interpreterà il ruolo muto del Boy (John). Maestro del Coro Alfonso Caiani.

Uno spettacolo perfetto sotto tutti i punti di vista, affascinante, che lascerà il segno negli spettacoli della Fenice.

©Hélène sadaune

 

www.teatrolafenice.it

Pubblicato da Hélène Sadaune

Master II d'Histoire Moderne de la Sorbonne Paris IV, j'ai travaillé pendant plus de 20 ans pour la C.E. Résidente depuis plus de trente ans à Venise, guide conférencière à Paris et Venise, je suis une passionnée de la civilisation vénitienne et de cette ville hors-norme. Comptez sur moi pour vous tenir informé!

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