La magica storia del burattino vivente si fa opera in musica: Pinocchio, fiaba musicale del compositore vicentino Pierangelo Valtinoni su libretto di Paolo Madron liberamente ispirato alle Avventure di Pinocchio di Carlo Collodi, è in scena al Teatro Malibran nel periodo prenatalizio della Fenice. Lo spettacolo, adatto al pubblico di tutte le età, è un nuovo allestimento firmato dal giovane e innovativo regista Gianmaria Aliverta, che si avvale per questa produzione delle scene di Alessia Colosso, dei costumi di Sara Marcucci, del light design di Elisabetta Campanelli e dei movimenti coreografici di Silvia Giordano. La parte musicale è affidata al maestro Enrico Calesso, che guida l’Orchestra del Teatro La Fenice e il coro di voci bianche dei Piccoli Cantori Veneziani, preparati da Diana D’Alessio.
Pinocchio di Valtinoni e Madron è nato nel 2001, come atto unico per il Teatro Olimpico di Vicenza. Ma è nel 2006, alla Komische Oper di Berlino, che prende forma definitiva, ‘scolpito’ nei due atti in cui il libretto riesce a condensare senza sacrificio le avventure del burattino che vuole diventare bambino. Da allora, l’opera Pinocchio ha girato tutto il mondo, da Mosca a Madrid a Hong Kong, riscuotendo ovunque unanime successo. Al Teatro Malibran è proposta la versione definitiva in due atti – rappresentata per la prima volta al Teatro Regio di Torino nel maggio di quest’anno.
Benedetto Croce lo definì «il più bel libro della letteratura infantile italiana» e certamente Pinocchio di Carlo Collodi, dalla sua nascita nel 1881, ha conosciuto un successo degno di tale fama. È stato tradotto in più di duecentosettanta lingue, raccontato da tutte le arti, dal cinema al fumetto passando per la danza e la televisione, interpretato secondo chiavi di lettura tra le più complesse. «Pinocchio – secondo Croce- È un libro umano che trova le vie del cuore».
A dargli voce e vita ‘musicale’, due autori poliedrici, preparati e accomunati dall’attenzione alla poetica del mondo infantile come Valtinoni e Madron. Pierangelo Valtinoni è il secondo compositore italiano vivente più eseguito al mondo; si è formato e ha lavorato anche come direttore di coro e d’orchestra, organista e insegnante. Le sue composizioni, tra cui quattro opere dedicate all’infanzia, sono state incise e pubblicate da importanti editori musicali. Paolo Madron, una grande passione per cinema, teatro e poesia e una carriera da librettista, è giornalista esperto in economia: ha scritto per «Il Foglio», «Il Giornale», «Panorama», «Il Sole 24 Ore» e il settimanale «Economy» (di cui è stato fondatore); e attualmente dirige il quotidiano online Lettera43.it.
«L’operazione messa in atto insieme a Paolo Madron – spiega il compositore Pierangelo Valtinoni – ha cercato di eliminare quel moralismo un po’ fastidioso tipico della fine dell’Ottocento, concentrando invece l’attenzione sugli episodi che avrebbero potuto funzionare meglio in un’opera musicale. […] Il fulcro della nostra interpretazione sta nella ricerca, da parte di Pinocchio, del proprio padre, che perde all’inizio e ritrova soltanto alla fine. Il romanzo non è semplicemente (e non solo) un libro per ragazzi. Come sempre accade nelle fiabe, sono presenti due livelli di lettura: il primo è quello che ogni bambino può cogliere leggendo la storia, il secondo è molto più complesso e sofisticato. In questo caso secondo noi il punto centrale sta appunto nella ricerca di una figura importante come il padre».
«Per quanto riguarda la musica – continua Valtinoni – è sempre difficile parlare del proprio linguaggio. Sicuramente sono presenti chiari riferimenti al sistema tonale, che però utilizzo in maniera diversa rispetto a come viene solitamente usato in senso ‘tradizionale’. Questo probabilmente permette una comunicazione maggiore con il pubblico. Il mio sistema compositivo nasce dalla sintesi tra le tante cose che ho amato e studiato. In Conservatorio, com’è naturale, ascoltavo moltissima musica classica, ma durante l’adolescenza molti amici mi facevano sentire anche brani pop e tanto rock progressivo. Quindi ho assorbito di tutto, e nel mio linguaggio attuale c’è traccia dell’amore che ho provato per tutte quelle esperienze musicali».
«Nella partitura – spiega il direttore d’orchestra Enrico Calesso – noto, da parte del compositore, una grande consapevolezza di tante esperienze musicali del ventesimo secolo. Pur nel suo stile del tutto originale, mi sembra di ravvisare avvisaglie delle modalità con cui – per fare soltanto due nomi – un Hindemith o uno Stravinsky nella sua fase non atonale e dodecafonica utilizzavano la tonalità. Ci troviamo in presenza di strutture armoniche riconoscibili, però sovrapposte. Per questo quello di Valtinoni è un linguaggio veramente personale». Dal punto di vista della messinscena «scene e costumi strizzano un po’ l’occhio agli anni Quaranta del secolo scorso – spiega il regista Gianmaria Aliverta – un’epoca che inizia a essere un po’ lontana e nella quale i nonni ancora raccontavano le fiabe. […] Il mio obiettivo non è stato quello di ‘riscrivere’ Pinocchio, ma di evidenziare il suo essere una storia senza tempo».
Di indiscusso prestigio il cast di questo nuovo allestimento veneziano di Pinocchio: il burattino sarà interpretato dal soprano Silvia Frigato; il falegname Geppetto, dal basso-baritono Omar Montanari; la fata sarà incarnata dal soprano Giovanna Donadini mentre Chiara Brunello interpreterà il gatto e dottor Gufo; Christian Collia la volpe e dottor Corvo; Rocco Cavalluzzi Mangiafuoco e l’oste; Lara Lagni Lucignolo e Arlecchino; e Rosa Bove il tonno, la lumaca e Pulcinella. A dare voce ai gendarmi, al grillo parlante, ai conigli, al coro di burattini, al coro di bambini e al coro dei pesci saranno i Piccoli Cantori Veneziani. Calcheranno la scena di Pinocchio inoltre i ballerini Davide Bellomo, Matilde Cortivo, Eva Dabalà, Samuel Moretti, Ilario Marco Russo e Nik Simonetti.
Un bellissimo spettacolo di Natale.