Tao Dance Theater 11, 13 e 14 al Malibran

11 in bianco e nero

La Biennale di Venezia accoglie Tao Dance Theater 

al 17. Festival Internazionale di Danza Contemporanea 

Giovedì 27 luglio è stato premiato la compagnia Tao Dance Theater con il  Leone d’argento 2023. La compagnia cinese, fondata da Tao Ye e Duan Ni ha ricevuto il premio dedicato alle promesse per la danza, per aver creato, come spiega il Direttore della Biennale danza Wayne McGregor, “un genere di danza unica ed evoluzionistica che cattura con la sua forza ipnotica e minimalista”.

©Hélène Sadaune – Tao Ye e Duan Ni alla cerimonia di premiazione del Leone d’argento Biennale Danza 2023

Fondata nel 2008, la compagnia Tao Dance Theater sviluppa un approccio innovativo al movimento, attraverso la tecnica denominata “Circular Movement System”. Alla base è l’idea di una danza scandita dalla “ripetizione ritualistica dei movimenti naturali del corpo”, in grado di rafforzare l’attenzione dello spettatore in un gesto spogliato di ogni ornamento.

Invitati sui maggiori palcoscenici del mondo, dal Lincoln Center Art Festival di New York al Sadler’s Wells Theatre di Londra, passando per la Sydney Opera House e il Théâtre de la Ville di Parigi, Tao Dance Theater ha presentato nelle ultime due giornate del Festival, il 28 e 29 luglio 2023 al Teatro Malibrantre lavori tratti da Numerical Series, serie coreografica iniziata nel 2008 che, con la sua estetica minimalista, ha ulteriormente codificato il metodo di Tao Ye e Duan Ni, raggiungendo una ripetitività esasperata che cerca la verità nel corpo.

13 e 14, multicolore

Ispirato alla simmetria insita nel numero stesso, 11 (2021) riflette sull’espressione del singolo inserito in un contesto corale. Come le due cifre che compongono il numero 11 restano indipendenti l’uno dall’altro pur riflettendosi specularmente, così gli 11 danzatori in scena muovono la parte inferiore del corpo (anche, ginocchia, piedi) in base a una coreografia rigorosamente dettagliata, lasciando libera la parte superiore (spalle, gomiti, polsi, busto, spina dorsale e testa) di esprimersi autonomamente. Alla ricerca di un punto di equilibrio tra la natura individuale e l’ordine del gruppo.

13 e 14, presentati in prima europea, vedono impegnati sul palcoscenico, secondo uno schema abituale della serie, rispettivamente 13 e 14 danzatori. 13 si sviluppa secondo uno schema triplice, indagando tre modi del corpo di relazionarsi: l’assolo, il duetto, l’ensemble. Partendo dall’unità dell’ensemble, la coreografia frammenta progressivamente i danzatori in formazioni diverse tra ralenti e accelerazioni improvvise, riflettendo la “complessità del mondo fisico, dove capita di continuo di urtarsi, congiungersi e disgiungersi, cadere e rialzarsi rimbalzando” all’interno di una forma coreografica al contempo rigorosa e aperta.

Uno studio sul ritmo, 14 ricorre a veloci cambi di movimento che fanno emergere tutte le possibilità tra stasi e movimento. Risultato di un dinamismo complesso, 14 porta il “Circular Movement System” all’estremo: punti, linee e piani che si intersecano nello spazio riconducono l’opera al puro movimento dispiegandone tutta la gamma di possibilità.

 

14, multicolore

Sono spettacoli che non si possono dimenticare per il senso del ritmo, la forza e la dinamicità esteriorizzata, in un insieme ipnotico. Di grande bellezza.

Pubblicato da Hélène Sadaune

Master II d'Histoire Moderne de la Sorbonne Paris IV, j'ai travaillé pendant plus de 20 ans pour la C.E. Résidente depuis plus de trente ans à Venise, guide conférencière à Paris et Venise, je suis une passionnée de la civilisation vénitienne et de cette ville hors-norme. Comptez sur moi pour vous tenir informé!

error: You are not allowed to print preview this page, Thank you