Alessandro Orsini al Consiglio Regionale del Veneto

Photo ©Hélène Sadaune

È stato presentato oggi, a palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto, il libro ‘Ucraina. Critica della politica internazionale’ di Alessandro Orsini, professore alla Luiss ‘Guido Carli’, che ha tenuto una lectio magistralis sulla prima delle quattro parti in cui è articolato il volume, inerente alle relazioni tra Nato e Russia a partire dal 1999 e le cause profonde e storiche della guerra in Ucraina.

Il prof. Alessandro Orsini, ha scongiurato l’Italia “a recuperare lo spirito autentico che è alla base della nostra Costituzione, che chiede a governo e istituzioni, di fronte allo scoppio di un conflitto, di profondere il massimo sforzo per cercare di spegnere i focolai di guerra investendo nella diplomazia. Dobbiamo tornare ai contenuti pedagogici della nostra Carta costituzionale”.

Il professore ha quindi spiegato che nel suo libro “c’è una forte critica alla politica internazionale, che penso sia il modo migliore per tutelare gli interessi nazionali. Richiamo all’attenzione alcuni aspetti della politica internazionale che i media dominanti tendono a nascondere, in primis il pericolo rappresentato dallo sfondamento del fronte ucraino. È necessario tenere un atteggiamento culturale più avveduto. L’Italia subisce solo danni dal conflitto in Ucraina, soprattutto sotto l’aspetto economico. Il nostro Paese può prosperare solo in condizioni di pace. Ma il Presidente USA Biden ha voluto perseguire due obiettivi: separare la Russia dall’Europa, e in particolare dalla Germania, costringendo il nostro Continente a predisporsi in un assetto permanente di guerra nei confronti della Russia, e l’espansione della Nato che da 30 membri è passata a 32, 33, di fatto, se comprendiamo l’Ucraina”.

Photo ©Hélène Sadaune

Nella sua lectio magistralis, durata più di un’ora, il prof. Orsini ha fatto una precisa ricostruzione storica delle “relazioni conflittuali tra Nato e Russia dal 1999 fino all’invasione dell’Ucraina del 24 febbraio 2022. Ci spiega: “Ho analizzato quindici crisi internazionali tra Russia e blocco occidentale e, documentazione storica alla mano, ho dimostrato come la Russia sia praticamente sempre uscita sconfitta. La tesi fondamentale del mio libro è che la Russia ha invaso l’Ucraina per arrestare quel processo di arretramento nello scacchiere internazionale iniziato con il crollo del muro di Berlino. Ho compulsato documenti dell’epoca, ho analizzato e approfondito il processo di espansione della Nato a Est tra il 1999 e il 2004. Perché, quando scoppia una guerra, si accende anche la propaganda e si assiste a quel fenomeno di re-iscrizione del passato in funzione del presente, che porta alla distorsione e alla manipolazione della Storia. Proprio per restituire la verità storica ho studiato con grande attenzione i documenti dell’epoca”.

E studiare la documentazione storica ci porta all’evidenza come la stampa mainstream abbia sempre mentito sui reali perché della guerra tra Ucraina e Russia, De facto tra NATO e Russia. La Russia non ha mai voluto invadere l’Europa, ma proteggersi contro l’inesorabile avanzata della NATO negli ex paesi sovietici, accerchiando di fatto la Russia, a portata di missili strategici e atomici.

Photo ©Hélène Sadaune

Alessandro Orsini ha analizzato dapprima: “la ‘fase nera’ attraversata dalla Russia sotto la presidenza Eltsin, con le molte umiliazioni subite, a partire dal bombardamento della Nato sulla Serbia, tra il marzo e il giugno 1999, che ha restituito una immagine negativa della Russia sul piano internazionale, in quanto incapace di difendere un suo stretto alleato”. “Concluso il periodo nero sotto Eltsin, è iniziato il ‘periodo del recupero’ con Putin – ha aggiunto Orsini – il quale ha investito ingenti somme nell’esercito promettendo ai russi il riscatto. Ma anche Putin, pur cercando di perseguire la via diplomatica, ha dovuto sperimentare solo umiliazioni, a iniziare dal 2003, con il bombardamento ‘illegale’ degli Usa sull’Iraq, giustificato dalle falsità in ordine all’operato di Saddam Hussein accusato, senza alcun fondamento, di possedere armi di distruzione di massa e di essere vicino ad Al Qaeda; fino all’espansione della Nato a Est nonostante la Russia si fosse sempre dichiarata contraria”.

Il prof. Orsini ha concluso il proprio intervento invitando tutti “a recuperare lo spirito critico, a iniziare dall’università italiana, che versa in uno stato pietoso perché soffoca il ragionamento critico e la libertà accademica di molti colleghi. Oggi abbiamo bisogno di coraggio, soprattutto da parte degli intellettuali”.

E se Orsini fosse la Cassandra dei nostri tempi?

Photo ©Hélène Sadaune – Roberto Ciambetti, il coraggioso promotore dell’invito del prof. Orsini al Consiglio del Veneto

 

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Pubblicato da Hélène Sadaune

Master II d'Histoire Moderne de la Sorbonne Paris IV, j'ai travaillé pendant plus de 20 ans pour la C.E. Résidente depuis plus de trente ans à Venise, guide conférencière à Paris et Venise, je suis une passionnée de la civilisation vénitienne et de cette ville hors-norme. Comptez sur moi pour vous tenir informé!

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