Tornano I due Foscari alla Fenice

Photo©Michele Crosera

Tornano I due Foscari di Giuseppe Verdi alla Fenice

Con I due Foscari di Giuseppe Verdi si chiude la Stagione Lirica e Balletto 2022-2023 del Teatro La Fenice. Titolo assente da troppi anni, dal lontano  1977, l’opera è stata  riproposta in un nuovo allestimento della Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino con un originale regia di Grisha Asagaroff, scene e costumi d’ispirazione d’epoca di Luigi Perego, light design di Valerio Tiberi e coreografia di Cristiano Colangelo. Grande specialista del repertorio verdiano, Sebastiano Rolli ha diretto l’Orchestra e il Coro del Teatro La Fenice – maestro del Coro Alfonso Caiani – e un cast che vede quali interpreti principali il baritono Luca Salsi, il tenore Francesco Meli e il soprano Anastasia Bartoli.

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I due Foscari debuttò al Teatro Argentina di Roma il 3 novembre 1844. Tragedia lirica in tre atti, su libretto di Francesco Maria Piave tratto dall’omonimo dramma di Lord Byron, l’opera è ambientata nella Venezia dei dogi del 1457 e rappresenta meglio di ogni altra la tinta tragica del genio verdiano. «Non è la prima volta che affronto una composizione verdiana, come Ernani, Rigoletto o Otello – dichiara il regista Grischa Asagaroff –, è però la prima volta che affronto I due Foscari e devo dire che più che mi addentravo nella conoscenza di quest’opera, più me ne sono assolutamente innamorato, anche grazie ai vari leitmotiv che mi hanno ricordato lo ‘stile wagneriano’. Anche la musica stessa è molto cupa, triste addirittura in molte sfumature. L’opera stessa ‘vive’ di personaggi come Loredano, per esempio, permeati da una personalità cupa e quasi ‘sinistra’. Anche con Luigi Perego, che ha curato le scene e i costumi, abbiamo pensato di cercare di sfruttare quanto più spazio possibile e questo ci è stato possibile anche grazie alla scenografia: ci siamo ispirati alla tomba di Foscari, nella Chiesa dei Frari a Venezia; è la nostra ‘torre scenica’, che gira e che crea gli spazi in cui i cantanti si muoveranno. Abbiamo anche avuto il modo di creare gli spazi per il balletto, che reputo molto importante perché unico momento dell’opera in cui le atmosfere cupe riescono ad allentarsi, prima del terribile finale. Un altro aspetto che ho apprezzato molto di quest’opera è la rivalità fra le famiglie Foscari e Loredan: impossibile non trovare un rimando alla spietata rivalità familiare che fa da sfondo a Romeo e Giulietta».

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Nei costumi e soluzioni scenografiche adottate, il costumista e scenografo Luigi Perego ha sottolineato la funzione evocativa che un’opera come questa, nella sua ambientazione storica, riesce a trasmettere: «Venezia è da sempre una fonte inesauribile di creazioni evocative: il fatto stesso che sia una città destinata a scomparire sprofondando nelle acque evidenzia perfettamente quello che è il cuore del capolavoro verdiano. Il mondo del doge Francesco Foscari che svanisce letteralmente davanti a lui. Per quanto riguarda le scene mi sono lasciato ispirare dal Monumento al Doge Francesco Foscari nella Basilica dei Frari a Venezia, penso che sia perfetto: elaborando scenograficamente il monumento come se fosse una grande torre, facendolo girare esso crea gli ambienti dell’opera». Si rammenta però che il celeberrimo Consiglio dei Dieci, storicamente i giudici più temuti di tutti che hanno ispirato la leggenda nera del Consiglio dei X  – che nello spettacolo era vestito di rosso –  vestiva in realtà di nero, come per altro i giudici dei 40.

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Nel cast dell’allestimento veneziano figurano Luca Salsi nel ruolo del doge di Venezia Francesco Foscari; Francesco Meli in quello di suo figlio Jacopo Foscari; mentre Anastasia Bartoli (6, 8, 12, 14/10), davvero perfetta, in alternanza con Marigona Qerkezi (10/10) sarà sua moglie, Lucrezia Contarini. Riccardo Fassi interpreterà Jacopo Loredano, membro del Consiglio dei Dieci; Marcello Nardis, Barbarigo, senatore, membro della Giunta; Carlotta Vichi sarà Pisana, amica e confidente di Lucrezia. Completano il cast i comprimari Alessandro Vannucci e Victor Hernan Godoy nel fante del Consiglio dei Dieci; Antonio Casagrande ed Enzo Borghetti nel servo del doge.

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Uno splendido spettacolo con costumi d’epoca verosimili,  evocativo della Serenissima ai tempi del grande doge Francesco Foscari, un cast entusiasmante, con un plauso particolare alla favolosa soprano Anastasia Bartoli ed al direttore d’orchestra Sebastiano Rolli perfetto, il tutto ci incanta. Si spera che questa opera così veneziana venga riproposta sovente, magari per rimpiazzare un repertorio un po’ logorato da troppi anni di rappresentazione come 20 anni di Traviata di Carsen o del Barbiere di Siviglia. Sono convinta che un’opera originale con un autentico tocco di venezianità potrebbe riscuotere un grande successo al Teatro La Fenice sia per il suo pubblico locale che straniero.

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www.teatrolafenice.it

Photo©Hélène Sadaune

Pubblicato da Hélène Sadaune

Master II d'Histoire Moderne de la Sorbonne Paris IV, j'ai travaillé pendant plus de 20 ans pour la C.E. Résidente depuis plus de trente ans à Venise, guide conférencière à Paris et Venise, je suis une passionnée de la civilisation vénitienne et de cette ville hors-norme. Comptez sur moi pour vous tenir informé!

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