Venezia secondo Martin Bethenod

 

 

“Venice: a Contemporary City”  di Martin Bethenod

“La prima cosa sono le persone. La città delle persone, più che la città delle pietre. Ciò che soprattutto mi colpisce a Venezia, al di là della bellezza, dell’acqua, della luce sono gli abitanti, elemento d’identità assoluto di questa città, e fra loro ancor più gli artisti, le personalità della cultura e gli studenti che riesce ad attrarre e trattenere, come ha sempre saputo fare, per pochi giorni, a volte per mesi o anni. Formano una comunità molto dinamica. E’ una grande risorsa. 

La seconda cosa che mi meraviglia, da quando mi ci sono stabilito, nel 2010, è l’energia ancora integra di Venezia, quella sua capacità di essere un ambiente stimolante per gli artisti. In sette anni ne abbiamo ospitati decine, perché una delle cose che vogliamo proprio fare, quando esponiamo delle opere, è invitare l’autore a vederne l’allestimento e ogni volta, senza eccezioni, all’artista è venuta l’ispirazione di modificare, adattare, creare. La potenza del segno di Venezia mi affascina.

L’ho ritrovata in un libro, che la coglie fin dal titolo: “Venezia vive” di Angela Vettese. Questo suo ritratto della città è uscito a Febbraio, proprio mentre la curatrice della Biennale Arte 2017, Christine Macel, lanciava il tema della 57. edizione: “Viva Arte Viva”. Questi titoli mi ricordano quelli di due mostre molto importanti, realizzate proprio da Palazzo Grassi negli Anni Cinquanta. La prima è ”Venezia viva”, del 1954.  Egle Renata Trincanato, docente allo IUAV, l’Università di Architettura di Venezia, vi curò la sezione dedicata alle trasformazioni urbane: una mostra davvero visionaria. Prefigurava una serie d’interrogativi contemporanei, considerati strategici già più di sessant’anni fa: il problema degli alloggi, lo sprofondamento del suolo, lo sviluppo della terraferma, la pressione demografica, il restauro dei monumenti. L’altra mostra rivelatrice è del ’59: “Vitalità nell’arte”, allestita dall’architetto Carlo Scarpa. Ancora la vita, accostata a Venezia. Una straordinaria coincidenza.

Porte d’Acqua della Querini Stampalia realizzate da Carlo Scarpa.

Venezia è ancora capace di riflettere su se stessa e, attraverso le sfide che affronta, di modernizzarsi e fare da modello. Le difficoltà che conosce, spinte all’estremo, sono quelle di molte altre città europee. La sua dimensione unica la costringe ad affrontarle in anticipo. Il tema della monocultura del turismo, per esempio, è lo stesso di Parigi, Barcellona, Roma: come restare vere città, dovendo fronteggiare una pressione turistica crescente. Se Venezia ha le problematiche più gravi e visibili di tutte, più di altre può inventare soluzioni. 

Il Teatrino di Palazzo Grassi vuol fare incontrare le forze vive presenti a Venezia, i vari attori della cultura, dell’arte a livello locale e internazionale; vuol essere un luogo in cui possa manifestarsi la ricchezza umana della comunità, anche temporanea, che tanto mi sorprende. Il nostro progetto è mettere insieme tanti “frammenti” di voci del territorio, e non solo, abitanti originari e nuovi, per un’idea ancora possibile di Venezia.

Qui si viene in genere definiti come veneziani o foresti. Io stesso veneziano non pretendo di esserlo, e nemmeno turista. Allora ho provato a inventarmi la categoria di ‘protagonista’, e spostare l’accento dalla provenienza all’iniziativa. Non conta da dove vieni, conta quello che fai”.  

 

Teatrino di palazzo Grassi, restaurato da Tadao Ando. Credito fotografico: Domusweb.it

 

 

Martin Bethenod è da giugno 2010 Direttore e Amministratore delegato della Fondazione Pinault,  Palazzo Grassi e Punta della Dogana a Venezia.

 

 

Intervista realizzata da www.intimemagazine.com, dall’ editore www.lineadacqua.com

con la gentile concessione di Luca Zentilini.

 

Pubblicato da Hélène Sadaune

Master II d'Histoire Moderne de la Sorbonne Paris IV, j'ai travaillé pendant plus de 20 ans pour la C.E. Résidente depuis plus de trente ans à Venise, guide conférencière à Paris et Venise, je suis une passionnée de la civilisation vénitienne et de cette ville hors-norme. Comptez sur moi pour vous tenir informé!

error: You are not allowed to print preview this page, Thank you