Charles Dutoit al Teatro La Fenice

Con un programma ricchissimo, da Mozart a Stravinskij passando per Ravel e Debussy, Charles Dutoit era alla testa del Teatro La Fenice nei due concerti in programma al Teatro La Fenice sabato 15 e domenica 16 gennaio 2022 nell’ambito della Stagione Sinfonica 2021-2022. Il maestro francese, recentemente nominato direttore ospite dell’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, dirigerà la compagine veneziana in un programma musicale in due parti: nella prima, è stato eseguito Ma Mère l’Oye di Maurice Ravel, nella versione per orchestra, e la Sinfonia n. 39 in mi bemolle maggiore kv 543 di Woflgang Amadeus Mozart; nella seconda il Prélude à l’après-midi d’un faune di Claude Debussy e L’Oiseau de feu di Igor Stravinskij.

Il programma della serata si è aperto con Ma Mère l’Oye di Maurice Ravel (1875-1937). Nata nel 1911 come suite pianistica a quattro mani, ispirata a cinque fiabe francesi del Sei-Settecento e dedicata ai due piccoli Mimie e Jean Godebski, questa composizione fu trasformata in un balletto in cinque quadri che venne rappresentato per la prima volta a Parigi nel 1912. Incorniciate dalla Pavane e dal Jardin féerique, si susseguono le favole di Perrault (Petit Poucet), di Mme d’Aulnoy (Laideronnette) e di Mme Leprince de Beaumont (La Belle et la Bête).

©Hélène Sadaune

Composta nell’estate del 1788, la Sinfonia n. 39 kv 543 di Mozart costituisce con la kv 550 in sol minore e la Jupiter (kv 551 in do maggiore) l’estremo lascito di Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791) nel massimo genere strumentale. Essa venne definita «apollinea» da Schumann e Berlioz; «viennese» da Paumgartner; «romantica» da Abert; «eroica» da Kretzschmar; «massonica» da Parouty; «luminosa e lieta di tenerezza fiabesca» da Mila; e ancora, «enigmatica» da Della Croce. Ma a dispetto della sua difficoltà a essere ‘inquadrata’, questa Sinfonia è forse nel catalogo strumentale mozartiano la sola capace di rappresentare, per intero, l’intero universo sonoro mozartiano: come l’insieme delle composizioni di Mozart toccò tutti i possibili registri stilistici ed espressivi, dal drammatico al burlesco, al solenne, all’intimo, al gioviale, al civettuolo, al solipsistico, così questa Sinfonia traduce e realizza ciascuna di queste dimensioni. 

Ad aprire la seconda parte del programma il Prélude à l’après-midi d’un faune  di Claude Debussy (1862-1918): composto in pieno simbolismo, il brano è legato all’egloga di Stéphane Mallarmé L’après-midi d’un faune (1876), un monologo in cui un fauno, risvegliatosi sotto la calura del sole pomeridiano, medita suonando il proprio flauto sul corteggiamento e l’incontro erotico con due ninfe, sospeso tra sogno, immaginazione e realtà. Debussy – se si leggono brevi note di accompagnamento in partitura – precisa che la musica «evoca il susseguirsi di echi dei desideri e dei sogni del fauno in un caldo pomeriggio», quindi muovendosi nell’incertezza e nell’indeterminazione. Composto tra il 1892 e il 1894, poi revisionato nel 1908 per la strumentazione, il Prélude fu accolto dal pubblico con enorme successo il 22 dicembre 1895 presso la Société Nationale de Musique, tanto da venire bissato.

©Hélène Sadaune

In chiusura, Dutoit ha diretto la suite sinfonica dal balletto L’Oiseau de feu di Igor Stravinskij (1882-1971), proposta nella seconda versione che il compositore russo riorchestrò in Svizzera nel 1919, dopo quella preparata nel 1911, immediatamente a ridosso della prima parigina dei Ballets Russes di Djagilev. Segnò la prima affermazione dell’originalità del ventottenne Stravinskij, imponendolo definitivamente all’attenzione internazionale.

Charles Dutoit

Recentemente nominato direttore ospite dell’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, ha ricevuto nel 2017 uno dei più importanti riconoscimenti della musica classica, la Royal Philharmonic Society Gold Medal, divenendo il centotresimo vincitore da quando la medaglia è stata istituita nel 1870 per celebrare il centenario della nascita di Beethoven. Già direttore artistico e direttore principale della London Royal Philharmonic Orchestra, ha incantato i pubblici di tutto il mondo ed è oggi uno dei direttori più richiesti. In seguito alla collaborazione artistica con la Philadelphia Orchestra, durata trentadue anni, si è esibito ogni stagione con le orchestre di Chicago, Boston, San Francisco, New York e Los Angeles ed è anche ospite regolare dei palcoscenici di Londra, Berlino, Parigi, Monaco, Mosca, Sydney, Beijing, Hong Kong, Shanghai e Tokyo. Per venticinque anni è stato direttore artistico della Montreal Symphony Orchestra. Inoltre, dal 1991 al 2001, è stato direttore musicale dell’Orchestre National de France e, nel 1996, è stato nominato direttore principale e subito dopo direttore musicale della nhk Symphony Orchestra di Tokyo. Oggi è direttore musicale emerito di quell’orchestra. Successivamente è stato direttore musicale del Sapporo Pacific Music Festival e del Miyazaki International Music Festival in Giappone come anche della Canton International Summer Music Academy a Guangzhou, in Cina, e del Lindenbaum Festival di Seul. Direttore musicale della Verbier Festival Orchestra tra il 2009 e il 2017, ora ne è direttore emerito. Appena ventenne, è stato invitato da Herbert von Karajan a dirigere alla Wiener Staatsoper. Ha da allora diretto a Covent Garden, alla Metropolitan Opera di New York, alla Deutsche Oper di Berlino, al Teatro dell’Opera di Roma e al Teatro Colón di Buenos Aires. Nel 2014, gli è stato consegnato il Lifetime Achievement Award degli International Classical Music Awards. Globetrotter grazie alla sua passione per la storia, l’archeologia le scienze politiche, l’arte e l’architettura, ha viaggiato per tutte le centonovantasei nazioni del mondo.

www.teatrolafenice.it

Pubblicato da Hélène Sadaune

Master II d'Histoire Moderne de la Sorbonne Paris IV, j'ai travaillé pendant plus de 20 ans pour la C.E. Résidente depuis plus de trente ans à Venise, guide conférencière à Paris et Venise, je suis une passionnée de la civilisation vénitienne et de cette ville hors-norme. Comptez sur moi pour vous tenir informé!

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