Il ritorno di Prometeo a San Lorenzo

La Biennale di Venezia ha presentato un Progetto speciale dell’Archivio Storico (ASAC) in occasione del centenario della nascita di Luigi Nono realizzato in collaborazione con la Fondazione Archivio Luigi Nono e Ocean Space TBA21–AcademyPrometeo. Tragedia dell’ascolto di Luigi Nono, quattro repliche il 26, 27, 28 e 29 gennaio 2024 nella chiesa di San Lorenzo di Venezia, luogo voluto dallo stesso Maestro veneziano. Un evento epocale che si ripete 40 anni dopo la sua ultima esecuzione nel luogo delle origini a Venezia.

©Hélène Sadaune

E’ debuttato venerdì 26 gennaio Prometeo. Tragedia dell’ascolto di Luigi Nono, riallestita in occasione del centenario del grande compositore veneziano nella Chiesa di San Lorenzo, oggi Ocean Space,  che fu teatro della prima esecuzione mondiale quarant’anni fa. Il riallestimento della celebre opera è un Progetto speciale dell’Archivio Storico delle Arti Contemporanee (ASAC) della Biennale di Venezia, realizzato in collaborazione con la Fondazione Archivio Luigi Nono e TBA21–Academy, ed è il primo di una serie di tributi a Luigi Nono da parte delle istituzioni musicali di tutto il mondo.

Tragedia composta di suoni, con la complicità di uno spazio”  dixit L. Nono, il Prometeo del 1984 nella Chiesa di San Lorenzo fu un evento memorabile. Per la complessità della concezione, che sovvertiva estetiche, culture, regole e convenzioni, rappresentando una summa della lunga ricerca di Luigi Nono. Per la grandiosità dell’impresa, che coinvolgeva personalità quali Renzo Piano, Claudio Abbado, Emilio Vedova. Per l’impiego del più imponente e avanzato complesso tecnologico del tempo, con i primi esperimenti di live electronics e la manipolazione del suono in tempo reale. Per la genesi di una scrittura in intima connessione con una città, Venezia, esempio vivo di quel “multiverso acustico” perseguito da Nono e vincolata a uno spazio, la Chiesa di San Lorenzo. Un’unicità che fa del Prometeo un’opera che affascina ancora oggi.

©Hélène Sadaune

Prometeo è dunque tornato a quarant’anni di distanza nella sua sede originaria. “Questi legni, queste pietre-spazi di San Lorenzo, infiniti respiri”, scriveva Luigi Nono. La secentesca chiesa sconsacrata di San Lorenzo, dalla singolarissima pianta divisa longitudinalmente dall’altar maggiore in due emicicli, ospiterà la struttura-ambiente re-immaginata, aderendo al pensiero del compositore, da Antonello Pocetti e Antonino Viola con le luci di Tommaso Zappon. Un impianto essenziale e aperto che abbraccia il pubblico con una serie di praticabili in collegamento fra loro posti a tre diverse altezze, che come moderne “cantorie” ospitano in punti diversi dello spazio solisti, complessi vocali e strumentali.

Al centro Marco Angius, il maestro italiano che più ha diretto e inciso Luigi Nono, che attraverso un sistema di monitor può raggiungere e condurre, coadiuvato da Filippo Perocco, quattro gruppi orchestrali, due ensemble di solisti strumentale e vocale, coro e voci recitanti – 79 elementi in tutto – distribuiti come in un “multispazio” per quell’ascolto pluridirezionale auspicato dal compositore veneziano.

Accanto all’Orchestra di Padova e del Veneto ci saranno i fuoriclasse del flauto e della tuba Roberto Fabbriciani e Giancarlo Schiaffini, e con Alvise Vidolin per la parte elettronica e Massimo Cacciari, curatore di un intreccio di testi e di lingue, della prima leggendaria edizione. Con loro, importanti solisti: Carlo Lazari alla viola, Michele Marco Rossi al violoncello, Roberta Gottardi al clarinetto, Emiliano Amadori al contrabbasso; le voci dei cantanti Livia Rado, Rosaria Angotti, Chiara Osella, Katarzyna Otczyk, Marco Rencinai, le voci recitanti Sofia Pozdniakova e Jacopo Giacomoni, oltre al Coro del Friuli Venezia Giulia con il Maestro Cristiano Dell’Oste.

©Hélène Sadaune

Imprescindibile l’apporto di Nicola Bernardini e Luca Richelli al live electronics accanto al regista del suono Alvise Vidolin, testimone diretto del passaggio dalla tecnologia analogica del passato a quella tutta digitale del presente, dalle imponenti macchine create in seno allo Studio di Friburgo e all’Ircam nel 1984 alle dimensioni infinitamente ridotte dei potentissimi pc di oggi, che ha comportato l’immane lavoro di trascrizione dei dati dell’opera e della simulazione delle apparecchiature analogiche al Centro di Sonologia Computazionale dell’Università di Padova.

Suddivisa in un prologo, cinque isole, due stasimi, un epilogo, PrometeoTragedia dell’ascolto immerge il pubblico in un suono che “legge lo spazio” e in uno spazio che “scopre, svela il suono… E provoca improvviso, inavvertito esser nel suono, e non iniziarlo a percepire, sentirsi parte dello spazio, suonare” come lo scriveva L. Nono.

Il Progetto speciale di riallestimento di Prometeo. Tragedia dell’ascolto ha coinvolto il lavoro dell’Archivio della Biennale (ASAC) e della Fondazione Archivio Luigi Nono, che ha concluso un accordo con La Biennale di Venezia per trasferire i propri materiali nel Centro Internazionale della Ricerca sulle Arti Contemporanee della Biennale, in corso di realizzazione all’Arsenale.

©Hélène Sadaune

Il riallestimento dell’opera fa parte del percorso di valorizzazione di tale trasferimento, insieme a una giornata di studi dedicata, dal titolo Prometeo ieri e oggi. L’utopia di Luigi Nono a 100 anni dalla nascita, che ha avuto luogo il 29 gennaio, giorno in cui cade l’anniversario dell’artista. Hanno partecipato: Massimo Cacciari, Carlo Fontana, Alvise Vidolin e Lucia Ronchetti con Marco Angius. Come moderatore Andrea Estero, direttore della rivista “Classic Voice”. Con il saluto introduttivo di Roberto Cicutto, Presidente della Biennale, Debora Rossi, Responsabile dell’Archivio Storico, Nuria Schoenberg Nono, Presidente della Fondazione Archivio Luigi Nono.

Prometeo. Tragedia dell’ascolto è stato realizzato dalla Biennale di Venezia, in collaborazione con la Fondazione Archivio Luigi Nono e con TBA21–Academy, il centro di ricerca della Fundación TBA21, che, con il suo restauro, ha restituito la Chiesa di San Lorenzo alla città.

Prometeo. Tragedia dell’ascolto per solisti vocali e strumentali, coro misto, quattro gruppi strumentali e live electronics (1981-1985, 135’)

musica di Luigi Nono

testi a cura di Massimo Cacciari, da Walter Benjamin (Sul concetto di storia), Eschilo (Prometeo incatenato), Euripide (Alcesti), Johann Wolfgang von Goethe (Prometeo), Erodoto (Storie I, 32), Esiodo (Teogonia), Friedrich Hölderlin (Schicksalslied e Achill), Pindaro (NemeaVI), Arnold Schoenberg (Das Gesetz e Moses und Aaron), Sofocle (Edipo a Colono)

direttore Marco Angius, live electronics Centro di Sonologia Computazionale – DEI dell’Università di Padova, Alvise Vidolin, Nicola Bernardini, Luca Richelli, soprani Livia Rado, Rosaria Angotti, contralti Chiara Osella, Katarzyna Otczyk, tenore Marco Rencinai, voci recitanti Sofia Pozdniakova, Jacopo Giacomoni, flauti Roberto Fabbriciani, clarinetti Roberta Gottardi, tuba / trombone contralto / euphonium Giancarlo Schiaffini, viola Carlo Lazari, violoncello Michele Marco Rossi, contrabbasso Emiliano Amadori

secondo direttore Filippo Perocco, maestro del coro Cristiano Dell’Oste, allestimento Antonello Pocetti, Antonino Viola, luci Tommaso Zappon

assistente alla direzione musicale Massimo Fiocchi Malaspina, Coro del Friuli Venezia Giulia, OPV – Orchestra di Padova e del Veneto

 

Catalogo PrometeoTragedia dell’ascolto Nuova edizione a cura di André Richard e Marco Mazzolini, Casa Ricordi (Milano)

https://www.labiennale.org/it/agenda/prometeo-di-luigi-

https://www.ocean-space.org/it

Pubblicato da Hélène Sadaune

Master II d'Histoire Moderne de la Sorbonne Paris IV, j'ai travaillé pendant plus de 20 ans pour la C.E. Résidente depuis plus de trente ans à Venise, guide conférencière à Paris et Venise, je suis une passionnée de la civilisation vénitienne et de cette ville hors-norme. Comptez sur moi pour vous tenir informé!

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