Mostra fotografica di Paolo Pellegrin a San Giorgio

L’orizzonte degli eventi di Paolo Pellegrin
mostra aperta fino al 7 gennaio 2024 alle Stanze della Fotografia sull’ Isola di San Giorgio Maggiore

Testimone dei sempre presenti conflitti e disastri dei nostri tempi, Paolo Pellegrin è il protagonista dell’esposizione L’orizzonte degli eventi, aperta al pubblico dal 30 agosto 2023 fino al 7 gennaio 2024 a Le Stanze della Fotografia, organizzata di Marsilio Arte e Fondazione Giorgio Cini.

La mostra è curata da Denis Curti e Annalisa D’Angelo e realizzata in collaborazione con Magnum Photos, con oltre 300 scatti, incluso un reportage per la prima volta in mostra sull’Ucraina e altre immagini inedite, coprono l’arco di tempo dal 1995 al 2023 e raccontano l’attività sul campo che ha portato Paolo Pellegrin a diventare uno dei più importanti fotografi internazionali.

© Hélène Sadaune – bambine che giocano sul mar morto di Paolo Pellegrin

Nato a Roma nel 1964 e membro dell’agenzia Magnum dal 2005, Pellegrin si è distinto per l’umanità del suo sguardo, caratteristica che ha reso unici i suoi lavori e che gli ha permesso di andare sempre al di là della superficie. «L’orizzonte degli eventi, nella fisica, è la zona teorica che circonda un buco nero, un confine oltre il quale anche la luce perde la sua capacità di fuga: una volta attraversato, un corpo non può più andarsene, se oltrepassa quel limite scompare del tutto dalla nostra vista» spiega Annalisa D’Angelo. «Nella sua lunga carriera di fotografo, Pellegrin tenta più volte di oltrepassare l’orizzonte, di entrare nel buco nero della storia, provando a superare gli ostacoli. E il suo mezzo per oltrepassare l’orizzonte e uscire idealmente dal buco nero è la fotografia, intesa come tramite, come un ponte ideale in un rapporto in cui lo spettatore gioca un ruolo fondamentale».

©Hélène Sadaune – una stanza della mostra di Paolo Pellegrin

Pluripremiato – dal W. Eugene Smith Grant in fotografia umanistica al Photographer of the Year, passando per il Robert Capa Gold Medal Award – Pellegrin ha prima studiato architettura all’Università La Sapienza di Roma e poi fotografia all’Istituto Italiano di Fotografia. Pubblicato da The New York Times, TIME, Newsweek e molti altri giornali e riviste, ad agosto il fotografo approda a Venezia con un’antologica che spazia da servizi realizzati nelle zone di drammatici conflitti, come in Iraq e a Gaza, a quelli su problematiche ambientali, come lo tsunami in Giappone e gli incendi in Australia, fino agli scatti sui cambiamenti climatici in corso, immortalati nelle immagini che ritraggono l’Antartide.

«Ovunque io sia, mi considero sempre un ospite e, in cambio, sono quasi sempre trattato come un ospite. La macchina fotografica diventa allora un passaporto straordinario» dice Paolo Pellegrin che a Venezia è presente anche con i suoi reportage negli Stati Uniti, i rifugiati a Lesbo e molte altre missioni che il fotografo ha compiuto nel buco nero della storia raccontando un’umanità che pochi colgono e raggiungono.

©Hélène Sadaune – Paolo Pellegrin:  vittime di Boko Haram in Nigeria

La complessità dei temi trattati e l’attenzione all’ambiente e alla sostenibilità, trovano la sua casa ideale a Venezia, città fragile che ben rispecchia le caratteristiche dei luoghi attraversati da Pellegrin. Le sue immagini restituiscono la forza di un’umanità che si manifesta nella grandezza della natura, svelando uno dei temi cruciali della contemporaneità, la relazione tra l’uomo e l’ambiente naturale.

«Il tema dell’incontro con gli altri diventa il tema delle sue immagini. La sua è una fotografia di denuncia e di racconto che spazia all’interno di tematiche riguardanti le condizioni di vita altrui, dalla povertà alla violenza, fino alla fragile maestosità della natura» racconta Denis Curti. «Per Pellegrin la fotografia è mettere in discussione presunte verità per contribuire alla costruzione di un linguaggio inscatolabile fatto di grammatiche diverse e innovative».

©Hélène Sadaune – Paolo Pellegrin, la bellezza di una ragazza che esce della metropolitana in Giappone

 

Le Stanze della Fotografia, iniziativa congiunta di Marsilio Arte e Fondazione Giorgio Cini, è un nuovo spazio che prosegue il percorso iniziato nel 2012 alla Casa dei Tre Oci di Venezia nella convinzione che la fotografia, tra i linguaggi artistici più interessanti del contemporaneo, debba continuare ad avere una sua propria casa a Venezia.

©Hélène Sadaune – Paolo Pellegrin, murale di eventi di guerra

Una bellissima mostra da non perdere.

https://www.lestanzedellafotografia.it

dove siamo

Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore, Vaporetto: Fermata San Giorgio, linea 2

orari

Aperto tutti i giorni dalle ore 11 alle 19. Chiuso il mercoledì

informazioni

Pubblicato da Hélène Sadaune

Master II d'Histoire Moderne de la Sorbonne Paris IV, j'ai travaillé pendant plus de 20 ans pour la C.E. Résidente depuis plus de trente ans à Venise, guide conférencière à Paris et Venise, je suis une passionnée de la civilisation vénitienne et de cette ville hors-norme. Comptez sur moi pour vous tenir informé!

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